Roberto Albisetti si è espresso sul rischio di retrocessione in Serie C della Sampdoria di Matteo Manfredi, il possibile ruoli di Banca Ifis…
La Sampdoria ha atteso per molti giorni questo momento, ossia quello del play-out. Gli obiettivi a inizio stagione erano decisamente diversi, ma dopo la retrocessione sul campo avere la possibilità di giocare lo spareggio fa tirare un sospiro di sollievo a tifosi e squadra. Staremo a vedere se i calciatori avranno trovato le soluzioni del caso ai problemi di questa annata.
L’esperto di finanza e docente universitario Roberto Albisetti si è espresso in merito allo scenario della Serie C per il club del presidente Matteo Manfredi. Ecco cosa potrebbe rischiare a livello economico e non solo sportivo la società genovese:
- I conti: 30 calciatori con un monte ingaggi di 20 milioni di euro, una media di 650 mila a giocatore. In Serie C tutti gli stipendi superiori a 200 mila dovrebbero essere tagliati, fino a ridurre fino terzo il monte ingaggi lordo rispetto a quello attuale (circa 7 milioni).
- I cartellini: il parco giocatori ha già subito una svalutazione, la retrocessione aumenterebbe ancora questo processo.
- Il valore patrimoniale: Manfredi e Tey rischiano il tracollo in caso di Serie C, infatti potrebbe presentarsi il rischio di “investitori avvoltoi”. Ossia possibili nuovi soci che sfrutterebbero le difficoltà dle club per entrare in affari.
- Debito a bilancio: ridotto da circa 210 milioni a fine 2022 a 137 milioni a fine 2023, dovuta ai benefici della ristrutturazione (ossia i creditori hanno accettato un taglio, ossia una perdita, al valore del loro credito).
- La solvibilità: perdendo la categoria si abbasserebbero i ricavi e questo comporterebbe anche delle ripercussioni sulla valutazione della probabilità di insolvenza del debito ristrutturato della Sampdoria. Diminuendo il flusso di cassa, crescerebbe il rischio che non ci siano soldi sufficienti per pagare le rate in scadenza. L’obbligazione contrattuale di onorare il debito ristrutturato rimane anche se cambia il business plan, è in dubbio invece la capacità di far fronte ai rimborsi del debito con il flusso di cassa.
Tutte le possibili ipotesi
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- La classificazione di rischio del credito: significherebbe una riclassificazione ad alto rischio di default e un forte aumento degli accantonamenti. Questa situazione oggettiva potrebbe aprire l’opportunità per Banca Ifis (o altri intermediari finanziari di crediti deteriorati) di acquistare a sconto questi crediti. E, dopo averli acquisiti, iniziare una negoziazione con gli azionisti della Sampdoria (il debitore) per chiedere la conversione del debito in azioni a prezzo profondamente scontato, minacciando di far fallire la società. Esiste una condizione affinché questa operazione possa aver successo: il debitore (la Sampdoria) non avendo liquidità sufficiente minaccia inadempimento perché i soci (Gestio) non ricapitalizzano. Tutto ciò porterebbe alla diluizione degli azionisti (Gestio Capital) sino a perdere il controllo e per la società debitrice l’eliminazione di buona parte del debito ristrutturato dal bilancio, che ristabilizzerebbe gli indici patrimoniali.
- Il ruolo di Banca Ifis: ecco quindi da dove potrebbero nascere le voci su Banca Ifis e potenziali investitori opportunisti che sarebbero interessati a entrare in un’operazione di cambio di controllo ostile agli azionisti di oggi. Queste operazioni sono frequenti, complesse e devono chiudersi rapidamente, quindi devono essere mantenute riservate.