Dopo una stagione difficile, Audero sta diventando sempre più una certezza per la Sampdoria: merito di una nuova preparazione e…di Nicola Ravaglia
In questa Sampdoria che gira e gira bene, c’è il merito di un portiere finalmente ritrovato. Audero sembra aver superato la pessima annata vissuta la scorsa stagione e sta diventando un portiere di sempre maggior affidamento. L’anno scorso le critiche nei suoi confronti, talvolta ferocissime, erano dovute sì ai 60 goal subiti in 36 partite – media di 1,6 a partita – ma anche di diverse uscite a vuoto. Ingiustificabile per un portiere pagato 20 milioni.
Ecco, il prezzo è sempre stato un macigno per Audero. Perché, se la Sampdoria sborsa così tanto per un portiere, deve rendere al massimo. E non importa che avesse ventun anni. A dir la verità nella prima stagione, l’ultima di Giampaolo, il suo rendimento era stato buono, con 51 goal subiti – media di 1,4 a partita – e ben undici clean sheet.
L’anno scorso c’è stato il calo, mentre quest’anno la musica è finalmente cambiata. Vero è che i goal subiti sono nove, ma sei sono arrivati nelle prime due giornate. Giornate in cui Audero è uscito incolpevole.
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Il merito di questa rinascita è da ricondurre a due fattori che hanno nome e cognome. Il primo si chiama Fabrizio Lorieri, il preparatore dei portieri che ha sottoposto Audero a decine di sessioni di video per togliergli la timidezza nelle uscite. Il secondo si chiama Nicola Ravaglia. Ravaglia, arrivato quest’anno dalla Cremonese, ha 31 anni e l’esperienza giusta per fare da chioccia ad Audero.
Così il numero uno blucerchiato ha acquisito nuove sicurezze, anche grazie alla maggior confidenza con Yoshida e Tonelli, e sta arrivando ai livelli che la Sampdoria, al momento dell’acquisto si aspettava. Con un portiere così anche la squadra assume più fiducia e i risultati, finalmente, si stanno vedendo.