La Sampdoria ha bisogno di Fabio Quagliarella. Inutile ripeterlo. Ma del miglior Quagliarella, non di questo che fatica a segnare, a essere utile per la salvezza.
Cosa è successo a Fabio Quagliarella? E’ una domanda che ci siamo fatti tante volte in questa stagione . Un problema c’è, esiste, è nei numeri. Solo un campionato fa, Fabio era capocannoniere del torneo, 26 goal, era il Capitano che trasformava in oro ogni pallone toccato. Fabio era il “Re Mida” della macchina (diciamo perfetta) di Giampaolo. Sembra passata una vita e invece…
Finora Quagliarella, in 20 presenze, ha segnato 7 goal e fornito 4 assist. Nello stesso arco di tempo, la scorsa stagione, al 15 febbraio, aveva già messo a segno 16 reti e superato il record di Batistuta. Insomma il giorno e la notte.
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Si sa che per un attaccante segnare è la ragione di vita e non riuscire a farlo può essere demoralizzante. Ma la fiducia dei suoi allenatori, dei suoi compagni e del suo pubblico non è mai mancato. Quello no. E allora forse c’è dell’altro, c’è l’età comincia a farsi sentire, velocemente. A mano a mano che gli anni passano, è normale che il fisico risponda meno agli stimoli e che le prestazioni, di conseguenza, ne risentano.
Ma nessuno ha il coraggio di toglierlo dal campo. Anche quando sarebbe necessario, quando forse bisognerebbe provare con altro, un altro tipo di giocatore. La Sampdoria ora ha bisogno di qualcuno che segni una valanga di goal: Quagliarella è e sarà in grado di garantire questo tipo di prestazione in futuro? La risposta è più no che sì. Bisogna essere realisti.
La speranza è che riesca a recuperare lo smalto e diventi per la Sampdoria quello che Antonio Di Natale è stato per l’Udinese o Luca Toni per l’Hellas Verona o anche Sergio Pellissier per il Chievo, tutti capaci di andare a segno, essere decisivi anche a trentotto o trentanove anni. Bisogna augurarselo almeno fino a giugno, poi l’anno prossimo, già con un rinnovo fino al 2021 in tasca, si vedrà…