La Sampdoria perde ancora davanti ai suoi tifosi ma non davanti a una proprietà assente e naturalmente in silenzio. A parte Raffaele Fiorella c’è altro?
A Monza, in tribuna d’onore, mancava la proprietà. Ancora una volta. Non c’era il presidente (sulla carta) Matteo Manfredi (abita a Milano). Non c’era Joseph Tey (dopo aver assistito alle gare con Modena e Sudtirol). Non c’è più Nathan Walker che però comunica sul mondo Sampdoria su Linkedin.
E così ancora una volta al fianco di Jesper Fredberg e Andrea Mancini c’era Raffaele Fiorella con famiglia e amici. C’era anche Alberto Bosco, direttore operativo del club blucerchiato. Insomma mancavano i vertici, chi decide cosa bisogna fare quando le cose vanno male. Perché bene non sono quasi mai andate…
E naturalmente dopo la quarta sconfitta consecutiva a metterci la faccia è sempre e solo l’allenatore. Un film (horror) già visto nella passata stagione. Le facce e le parole di Pirlo, di Sottil, di Semplici e poi quella di Evani fino a Castellamare di Stabia.
Ma non funziona così. Basta guardarsi intorno. Aprire un giornale (al bar) e sfogliare. Vi accorgerete che ogni società parla non solo quando vince. Parla soprattutto nei momenti di difficoltà. Da noi succede sempre il contrario. Non parla un dirigente, non parla nemmeno un giocatore. Ormai poter assistere a una conferenza stampa anche di presentazione di un giocatore della Sampdoria, obblighi di Lega a parte (come in Coppa Italia) è praticamente impossibile. Non ricordo nemmeno più l’ultima. Aiutatemi se potete…
Sampdoria, la proprietà continua nel suo assordante silenzio…

Così facendo la gente se la prende con l’allenatore e con una squadra che a Monza ha dato tutto quello che poteva. Ha commesso errori gravi certo, ma la maglia è stata ampiamente sudata. Su questo non si può discutere. La mentalità e l’approccio sono diversi questo è innegabile. Serve di più? Siamo tutti d’accordo.
I tifosi, ma anche noi giornalisti, serve capire il perché di certe scelte, il perché un anno fa si è deciso di spendere e in questa stagione invece no. Ci serve capire. Ma se nessuno mai ha il coraggio di raccontarci la verità… poi prendetevi i fischi!