L’agronoma Linda Repetti, che cura il prato del Luigi Ferraris, ha spiegato cosa ha portato il manto dell’impianto di Genoa e Sampdoria a essere pefetto
Dopo molti anni in cui il prato del Luigi Ferraris è stato al centro di polemiche per le zolle e per le pessime condizioni, nell’ultimo anno c’è stato un cambiamento. Merito, come racconta l’agronoma genovese Linda Repetti, del lavoro di rizollatura dopo l’incontro di rugby del novembre 2022:
Abbiamo fatto una rizollatura totale dopo il match di rugby del novembre 2022, erano cinque anni che il terreno di gioco non veniva rizollato totalmente. Abbiamo puntato sul Mixto, mix di sintetico e naturale, frutto della collaborazione tra Limonta e Rappo. Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza maturata negli anni, degli errori commessi. E direi che i risultati ci stanno premiando.
Sul Secolo XIX, poi, si leggono ulteriori dettagli di come viene curato il manto del Luigi Ferraris. E’ stato migliorato il sistema di irrigazione e c’è un uso sistematico delle 36 lampade che servono per far crescere l’erba. A incidere – inoltre – la scelta di Genoa e Sampdoria di investire un totale di 250.000 euro per la rizollatura a cui sottrarre i 68.000 pagati dalla Federugby per i danni.
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Linda Repetti, poi, spiega come il lavoro sul campo sia costante. La semina invernale, grazie anche alla sosta, è iniziata da poco:
Abbiamo appena iniziato la semina invernale approfittando della sosta, con questo tipo di erba arriveremo fino a giugno.
Non ancora risolto, invece, il problema dei piccioni per cui, afferma la Repetti, hanno provato di tutto:
Abbiamo provato di tutto, dal falco ai petardi fino al dissuasore con ultrasuoni. Ma ogni volta riescono a resistere. Il falco si è dovuto arrendere, anche perché era finito nel mirino dei gabbiani. E ai petardi dopo un po’ si abituano. Così l’unica è seminare in profondità, evitando di lasciare i semi in superficie alla loro portata.