Pietro Accardi in sinergia con Manfredi e Messina, ma la responsabilità della situazione attuale della Sampdoria se la prende lui
Chi decide in casa Sampdoria? Chi è che stabilisce cosa fare o cosa no, qual è la catena di comando societaria? Il ritiro di questi giorni dopo la sconfitta col Pisa è stata una decisione voluta da Matteo Manfredi, condivisa da Pietro Accardi, che già aveva annullato, d’accordo con Andrea Sottil, anche i riposi dei giocatori. Poi responsabile dell’area tecnica e allenatore hanno spinto per interrompere il ritrovo all’Ac Hotel e il presidente ha acconsentito.
Le decisioni, in casa Sampdoria, si prendono in sinergia. Manfredi, con il suo braccio destro Alessandro Messina, si fida di Accardi, lo ha voluto al comando della sua nave. E anche se il lavoro viene fatto confrontandosi, l’ex ds dell’Empoli si sente il responsabile di quanto sta accadendo:
Ho rapporto fantastico con la proprietà che è Matteo Manfredi, totale sinergia col suo braccio destro Messina. Il mercato è stato fatto a quattro mani, ma sono l’unico responsabile della situazione
Manfredi e Messina, peraltro, non provengono dal mondo del calcio. Accardi invece sì. Anche per questo il presidente della Sampdoria gli sta dando molta fiducia e libertà di manovra. Anche se, assicura il responsabile dell’area tecnica, il patron sta imparando in fretta:
Essere l’unico uomo di calcio in società non è un limite. Corsi è un uomo di calcio, ho avuto la fortuna di lavorare con lui che è da 35 anni in questo mondo, ma io prendevo le mie responsabilità. Con Manfredi ho un ottimo rapporto, sta imparando in fretta di calcio perchè quando investi i soldi succede. Mi ha scelto per la mia competenza, per i risultati che ho portato e per la mia esperienza, oltre che per il progetto che ho sviluppato
Sampdoria, Accardi: “Io e Manfredi in sinergia”
Sampdoria, Pietro Accardi: Messina? Il responsabile sono io. E su Manfredi…
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Accardi si sente responsabile delle difficoltà che sta vivendo la Sampdoria. Una squadra che è dodicesima nonostante sia stata costruita per arriva tra le prime due. La colpa non è solo dei calciatori e il direttore ci mette la faccia:
Sapevo a cosa andavo incontro venendo alla Sampdoria, comprese le difficoltà. All’inizio c’è stato il mercato, poi è arrivato il campionato. Il progetto di costruzione è chiaro, ma se i calciatori non rendono, la responsabilità è anche loro, ma in parte anche mia. Non ho dubbi sul valore dei calciatori, però devono fare di più, così come anche io devo fare di più. Mi prendo la responsabilità, perché vivo con loro ogni istante. Devo essere più chiaro su alcuni aspetti: nei momenti di crisi, così come nei risultati negativi, non è mai colpa di una sola persona. Ho la fortuna di avere una squadra che si assume la responsabilità, che lavora e che non è felice del suo rendimento e dei risultati
La Sampdoria dovrebbe essere in cima alla classifica, ma non trova continuità di risultati. La difesa a volte non subisce, altre volte prende tanti goal e in malo modo. L’attacco è tra i più forti, se non il più forte, della Serie B, ma Gennaro Tutino non segna da 4 giornate, Massimo Coda da 5. Cosa non sta funzionando? Accardi prova a dare una risposta:
Il calcio non è una scienza esatta. Da parte di tutti, c’è stata massima professionalità e disponibilità negli ultimi quattro mesi. Però manca qualcosa che deve venire dall’interno, quel qualcosa che fa la differenza in Serie B. L’atteggiamento non è stato perfetto in tutte le partite. Noi scegliamo la tattica, ma il carattere è una responsabilità che ci riguarda. È un aspetto che in alcune partite è mancato. A volte sono arrivati i risultati, ma il carattere non deve più mancare