Su dieci goal subiti, nelle prime sei la Sampdoria ne ha presi quattro nei primi diciotto minuti: un dato da invertire in vista della partita con l’Udinese
In queste prime sei gare di Roberto D’Aversa c’è una costante che la Sampdoria dovrà correggere al più presto. I dati parlano di una squadra che approccia male le partite e che in quattro occasioni è andata in svantaggio nei primi diciotto minuti. Una brutta abitudine da cambiare in vista delle prossime partite, a cominciare da quella con l’Udinese.
Il trend è iniziato già alla prima giornata, con la rete di Brahim Diaz subita dopo otto minuti e sedici secondi. C’è stato, poi, il goal di Dimarco dopo 17 minuti, quelli di Osimhen dopo nove e di Dybala dopo nove e 49 secondi. Sempre, quindi, contro le grandi del campionato a cui la Sampdoria ha regalato la possibilità di giocare sfruttando il vantaggio. E, Inter a parte, non è mai riuscita a rimontare. Il dato, poi, va in controtendenza con quanto accadeva con Claudio Ranieri.
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L’anno scorso, infatti, la Sampdoria è andata sotto nei primi 18 minuti in sei occasioni totali, solo due in più rispetto a quelle di adesso. Quando, però, sono passate appena sei gare. I blucerchiati presero goal a freddo da Kulusevski della Juve, Traoré del Sassuolo, Joao Pedro del Cagliari, Lazovic del Verona, Gagliardini dell’Inter e Pobega dello Spezia.
Questo cambiamento è dovuto soprattutto al cambiamento di filosofia da parte di D’Aversa. Non più attesa, ma aggressione alta e coraggio. Due cose che possono portare a scoprirsi e a prendere goal, soprattutto all’inizio. Quando non è successo – Sassuolo ed Empoli – la Sampdoria ha chiuso con la porta inviolata.
Non essere sempre costretti a rincorrere potrebbe, insomma, dare benefici alla squadra, che potrebbe giocare più libera senza il peso dello svantaggio.