Pajtim Kasami torna sull’esperienza alla Sampdoria, dove si sentiva a casa prima che l’arrivo di Accardi sconvolgesse tutto
Pajtim Kasami a Genova si sentiva a casa. Era uno degli idoli della tifoseria della Sampdoria, si trovava bene, aveva la fiducia di Andrea Pirlo e un ottimo rapporto con Andrea Mancini, i compagni, la piazza. Il centrocampista svizzero ha vissuto un anno positivo in blucerchiato, dopo il quale, però, è cambiato tutto. Ha vissuto i primi sei mesi dell’ultima stagione appena terminata con un minutaggio ridotto e, mese dopo mese, ha visto le cose rannuvolarsi. Fino a che non è stato messo fuori squadra, indotto a lasciare Genova per tornare al Sion.
E tutto è cambiato da quando è arrivato alla Sampdoria Pietro Accardi. Kasami non usa molti giri di parole nel raccontare, in un’intervista a Blick, la sua esperienza blucerchiata:
Ho fatto davvero una grande stagione e mi sono sentito completamente a casa a Genova. Ma poi è arrivato un nuovo direttore sportivo, che ha portato a una profonda revisione. Quasi l’80% della squadra è stato sostituito. L’atmosfera è diventata negativa, con inquietudine e incertezza. Il nostro allenatore di allora, Andrea Pirlo, è stato esonerato dopo sole quattro giornate
L’arrivo del nuovo ds alla Sampdoria ha cambiato l’ambiente e l’atmosfera che si respirava. Fino a che poi non ha spezzato il cuore del centrocampista, dicendogli che sarebbe dovuto andare via:
A novembre eravamo già al terzo allenatore. Durante la pausa invernale, a me e ad altri giocatori è stato detto che non avremmo più giocato. Questo mi ha spezzato un po’ il cuore. Dopo la risoluzione del contratto, sono stato devastato per diversi giorni e mi sono ritirato. La mia famiglia mi ha aiutato a elaborare la cosa
Sampdoria, Kasami: “Accardi ha portato un’atmosfera negativa. Ritornare a Genova? Sto valutando”
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Kasami sarebbe voluto rimanere alla Sampdoria. Perché per lui era speciale. Ma è stato costretto ad andare via. Ha scelto il Sion, la squadra con cui ha la maggior numero di presenze in carriera per singolo club. Ma dopo soli sei mesi la sua avventura è finita e ora è di nuovo svincolato. Anche per quello, oltre al fatto che non c’è più Accardi, un pensiero al ritorno a Genova lo sta facendo:
La Sampdoria era qualcosa di speciale. Mi sono innamorato di quel club, ero orgoglioso di indossare quella maglia. Avevo un buon rapporto con i tifosi e la dirigenza. Mi sentivo a casa lì. Non me ne sono ancora ripreso del tutto. Ritorno? Sì, sto valutando l’idea