La Sampdoria deve ripartire da zero con un nuovo progetto e una nuova dirigenza Dirigenza che ha perso un anno fa per primo Andrea Radrizzani…
Ottant’anni di storia, una squadra, un’isola felice del calcio italiano. Una società che vanta un pubblico che primeggia a livello nazionale per attaccamento e presenza al fianco della propria squadra. Una bandiera che ha girato gli stadi di tutta Europa e che ha portato con sè, con orgoglio, i colori di Genova. Una società riconosciuta “simpatica” da tutti.
Per questa annata, per questa gestione fallimentare dei nuovi proprietari della Sampdoria si stupisce tutta Italia. Tutti tranne quelli che dovrebbero prendere posizione, assumersi le proprie responsabilità, metterci la faccia e fare chiarezza sul futuro prossimo. E invece i tifosi blucerchiati, dopo aver subito l’ennesima umiliazione e l’ennesimo attacco alla propria fede calcistica, senza alcun rispetto, sono stati lasciati soli.
Un misero e deprimente comunicato stampa che non dice nulla. Sintomo di una costante insensibilità e di mancato buongusto.
Questa gestione è stata un fallimento vero e proprio. Cercato. Voluto e osservato con distacco. Un fallimento in ogni singolo “reparto”: sul campo, nel rapporto con la gente, nella comunicazione e, sportivamente parlando in ogni settore esistente, dalle ragazze a tutte le giovanili. A dimostrazione che non tutte le colpe possono essere riconducibili a un solo ruolo ma ad ogni singolo comparto della struttura societaria.
È vero che Matteo Manfredi si è ritrovato a dover “costruire” sulle macerie senza essere competente in materia. Ci sono diversi ma e diversi però, da considerare.
Quando subentri e devi ripartire non puoi farlo costruendo su un terreno contaminato. Devi radere tutto al suolo e, con la massima trasparenza, programmare una rinascita secondo i tempi necessari. Nessuno avrebbe preteso risultati eclatanti immediati, ma un disastro totale come questo non è accettabile.
Rifondare con persone capaci e soprattutto nuove. Via tutti gli “aiutanti” di Ferrero e dentro professionisti seri senza l’oltraggiosa macchia di aver contribuito al quasi fallimento della proprietà precedente.
Perché di errori ne possono commettere tutti ma, dopo anni di pene profonde e inaccettabili, la tifoseria della Sampdoria meritava ben altro trattamento.
Sampdoria, perché Andrea Radrizzani se ne è andato? Mai nessuno ce l’ha detto…
Un anno fa per tutti Andrea Radrizzani era il presidente della Sampdoria poi si è defilato dalla scena…
Se non getti basi solide è lecito aspettarsi dei passi falsi. Detto questo… andiamo all’origine che spesso tendiamo a sottovalutare. Il signor Andrea Raddrizzani, primo acquirente della società genovese, il presidente che ha girovagato in sella ad una bicicletta tutto bardato di blucerchiato durante il ritiro estivo, che fine ha fatto?
Perché l’unico uomo di calcio tra i due si è eclissato lasciando tutto nelle mani di un neofita ricco di arroganza e povero di umiltà? A due giorni dalla drammatica retrocessione in Serie C, punto in assoluto più basso della storia di questo club, il punto di riferimento di questa società cosa ha deciso di fare? Quando spiegherà ai Sampdoriani di che sfumature colorerà il futuro?
La Sampdoria oggi è stata abbandonata tra mille punti di domanda lasciati su un foglio bianco, tra le incertezze di un proprietario di maggioranza di cui non conosciamo neppure la voce, con mille illusioni di promesse mai mantenute. Parole al vento e niente più.
Come direbbe qualcuno dei nostri avi, quelli che oggi non ci sono più e che mai avrebbero neppure immaginato una fine del genere per la Sampdoria: abbiamo già dato.
Abbiamo già dato subendo l’abbandono e le umiliazioni delle famiglie Garrone-Mondini, quelli che si sono liberati di un patrimonio come la Sampdoria come fosse un pullover vecchio da mettere nello staccapanni.
Quelli che avevano promesso di vigilare sulla società lasciata a Ferrero ma che evidentemente erano impegnati altrove tradendo la Samp per la seconda volta. Lasciata incustodita a un passo dal fallimento. Fallimento facilmente prevedibile peraltro.
Abbiamo già dato dovendo sopportare una presidenza poco consona allo stile Sampdoria che si è conclusa con una prima retrocessione sul campo e con i libri ad un passo dalla via del tribunale. Colpi su colpi gestiti dai tifosi con enorme compostezza (forse anche troppa), con pazienza e la vana speranza di chiudere un decennio da lasciare nel dimenticatoio. Lo scampato fallimento e poi un’altra dannosa illusione.
Nulla però ha dissolto l’amore e il legame dei tifosi che hanno seguito le vicende dei blucerchiati con un amore viscerale.
È vero… ci rifacciamo e confidiamo nelle parole di Paolo Mantovani: finché i tifosi della Sampdoria canteranno… verissimo, ma ora giù le mani dalla Sampdoria. Questo scempio deve avere una fine. Basta giocare sulle spalle della Sampdoria. Basta, basta e ancora basta!
Andrea Radrizzani ocn la maglia della Sampdoria…