Sampdoria, Caso Obiang: i motivi della nuova indagine su Massimo Ferrero per bancarotta
Massimo Ferrero ancora sotto indagine. Lo riporta l’edizione romana di Repubblica, di cui vi abbiamo dato conto in questo articolo: (Caso Obiang: Ferrero indagato per bancarotta fraudolenta) Secondo il quotidiano, la procura della Repubblica di Roma avrebbe riaperto le indagini sul presidente blucerchiato. I motivi? La sentenza di prosciolgimento del caso Obiang.
Sentenza che un anno fa ClubDoria46 ha pubblicato in esclusiva e analizzato ( Caso Obiang: ecco la sentenza che proscioglie Ferrero – DOCUMENTO)
In realtà la complessa vicenda giudiziaria non ha però riguardato solo le somme incassate dalla vendita di Obiang al West Ham. Le somme ricavate dall’acquisto del giocatore spagnolo sono state oggetto solo di una parte del procedimento e della sentenza, che avevamo spiegato in questo articolo (Sentenza Caso Obiang: perchè la Sampdoria ha pagato la VICI)
Sampdoria, Caso Obiang: i motivi della nuova indagine su Massimo Ferrero per bancarotta
I capi di imputazione e) f) e g) vedevano Massimo Ferrero accusato di truffa ai danni di altre cinque società del gruppo. Il risultato? Cinquecentomila euro nelle tasche del presidente della Sampdoria… Il GUP Arturi nella sentenza spiega con chiarezza lo “schema operativo” della presunta truffa.

Ferrero avrebbe simulato un rapporto di lavoro con le cinque società: la VICI srl e la CGCS srl (amministrate dalla figlia Vanessa), la Mediaport Cinema e la Eleven Finance (rappresentate dal nipote Giorgio) e la Globalmedia srl (rappresentata dal liquidatore Marco Guercini).
Poi avrebbe avanzato pretese e rivendicazioni economiche verso le società per questi presunti rapporti di lavoro. Ma cosa succede prima che un lavoratore e il suo datore di lavoro vadano in causa davanti al tribunale? Bisogna fare un tentativo obbligatorio di conciliazione. Una mediazione condotta davanti all’apposita Commissione istituita presso la Direzione Territoriale del Lavoro.
Il 23 settembre 2014 Massimo Ferrero si presenta al tavolo “contro” sua figlia, suo nipote e contro il liquidatore di una delle sue società. E, incredibilmente, si mettono d’accordo. Tutte e cinque le società verseranno a Massimo Ferrero 100 mila euro a testo (in tutto quindi mezzo milione di euro) per non essere trascinate in Tribunale…
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Secondo la Procura queste sono truffe belle e buone: art. 640 codice penale. Ma il GUP Arturi non è d’accordo. Al massimo si potrebbe contestare l’appropriazione indebita (art. 646 cod. pen.) ma servirebbe un’operazione di “chirurgia giuridica”, usando le parole del giudice. E comunque mancherebbe la querela delle persone offese (le 5 società di Ferrero…). Insomma, secondo il giudice, la Procura ha preso una strada sbagliata ed ora è troppo tardi per cambiare rotta…
Le nuove indagini
E invece nel frattempo si sono aperti i concordati preventivi Farvem e Eleven Finance. E incrociando carte e documenti, la procura contesta a Massimo Ferrero e al suo entourage (Vanessa e Giorgio Ferrero nonchè ad Andrea Diamanti) la bancarotta fraudolenta perchè con quelle finte cause e finte transazioni avrebbe contribuito a drenare denaro alle società poi finite in dissesto.