Nicola Ravaglia non è solo il terzo portiere della Sampdoria. È un uomo spogliatoio che sa regale sempre un sorriso a chi ne ha più bisogno…
Per me fare le cose con il sorriso e con entusiasmo e portare entusiasmo in un gruppo è la prima cosa, prima di tutto, di un risultato, di una parata, di un voto…
E il suo sorriso, quello di Nicola Ravaglia è contagioso. Lo è anche per me. Una telefonata in cui il pallone c’è ma non si vede. Lo tiene tra le mani, lo lancia e se lo riprende, lo fa suo come dovrebbe fare ogni numero uno. E lui in fondo lo è. Lo è sempre stato. Ora non gioca? Lavora per riuscirci, farsi trovare sempre pronto. Credete che sia contento di restare a guardare? Sbagliate. Non lo è. Non lo sarebbe nessuno che ama giocare a calcio. E lui ama da impazzire questo gioco. Per questo non perde il sorriso. Per questo lo trasmette…
Fa parte del mio carattere e del ruolo che ho alla Sampdoria. Cerco di trovare le mie gioie portando un sorriso a tutti. Riuscire a portare entusiasmo, essere vicino a qualche compagno e riuscire a condividere la mia esperienza mi dà la possibilità di trovare le mie soddisfazioni. Ho fatto molta gavetta nella mia carriera da calciatore e sono felice oggi di essere in un club come la Sampdoria. Questo mi fa essere sempre propositivo anche senza giocare…
Ma sia chiaro, per chi non l’avesse capito: non giocare, stare a guardare non piace nemmeno a lui. E non è nemmeno semplice accettarlo. “Alla lunga può portare anche un po’ ad appassirsi”. Bisogna essere forti, nella testa come nel fisico. Bisogna avere una presa forte e non mollare mai quel pallone. Così si diventa “uomo spogliatoio”…
Mi fa piacere esser definito come uomo spogliatoio. Mi prendo volentieri questa responsabilità. Voglio portare il mio contributo, essere utile alla causa e in questo modo mi sento utile alla causa
Come si diventa uomo spogliatoio?
È una cosa che devi avere dentro. Ci sono giocatori che si sentono importanti solo se giocano, se alla domenica fanno la differenza. È questione di carattere. Per esser uomini spogliatoio bisogna ragionare in modo un po’ diverso: non bisogna fermarsi alla semplice prestazione o a quante presenze si sono fatte in stagione. Quindi per essere uomo spogliatoio devi avere un atteggiamento giusto, corretto con tutti i tuoi compagni, bisogna avere rispetto, bisogna essere equilibrati nelle parole e nei gesti….
Nicola Ravaglia vuole restare alla Sampdoria a vita
Sampdoria, Nicola Ravaglia e quel sorriso da uomo spogliatoio
LEGGI ANCHE Cessione Sampdoria, Marco Lanna vuole evitare l’autogestione
Ma in fondo certe cose devi avercelo dentro. “Io lo facevo anche a Cremona quando giocavo, ero titolare” e quindi una volta arrivato a Genova “non mi sono reinventato qui alla Sampdoria. Ecco perché forse questo ruolo mi si addice molto”.
Nicola Ravaglia ha scelto Genova. E a Nervi vuole continuare a vivere, forse anche dopo, quando quel pallone che ora tiene forte tra le mani lo lascerà andare. Ma fino a quel momento di andare via da questo mare, da questa città e da questa società non ci pensa assolutamente:
Mi piace l’ambiente, mi piace la città, mi piace tutto. Sono felice di avere rinnovato il contratto fino al 2024 e mi piacerebbe chiudere così con la maglia blucerchiata indosso…
Si ringrazia la società Sampdoria per la foto in evidenza di Nicola Ravaglia – fonte Sampdoria.it
