Nella rubrica settimanale Peccati di gol sul principale quotidiano di Genova, Matteo Monforte torna a parlare di Sampdoria e della cacciata delle mele marce dentro lo spogliatoio…
Scusate l’anticipo. Ma scusate soprattutto l’assenza. È ben due martedì che leggo ma non ho la forza (meglio il tempo) poi di riportare il Matteo Monforte pensiero sulla nostra amata Sampdoria.
Ricordando l’uscita del suo ultimo romanzo, I segreti della Nebbia (aspetto ancora una copia…), ricordo anche quanta passione ci mette sempre il nostro autore, comico e scrittore quando parla dei colori più belli al mondo. E sa farlo sempre con la giusta ironia…
Abito ad Aggio, un paesino dell’entroterra genovese, tra Struppa e Montoggio. Non nevicava più da anni, l’ultima nevicata che io ricordi risale – più o meno – al 2009. Ma improvvisamente, sabato, dei fiocchi bianchi sono scesi, lenti e inaspettati, sui tetti delle case del paese. E io ho capito perché nevicava: nevicava perché, finalmente, la Samp è apparsa una squadra vera, unita e compatta…
Bentornati, ragazzi, è giusto dirlo. E lui lo fa come sempre nella sua rubrica su Il Secolo XIX, Peccati di gol. E di gol finalmente non ne subiamo più come prima. Un primo grande passo come ha sottolineato Leoanardo Semplici. Ma le domande che si fa Matteo sono tante. Forse anche troppe, a dire il vero. Lo dico con un sorriso:
Ora, dico io, bisognava arrivare al punto di RIFONDARE TOTALMENTE una squadra, cambiando circa il 70 per cento dei giocatori titolari, per ritrovare un po’ di gioco e di serenità? È così che si è ridotto il calcio? Davvero? Cosa succederà, quindi, ogni volta che un gruppetto di ragazzini ricchi e capricciosi deciderà, per un qualche motivo, di mettere i bastoni fra le ruote ai progetti di una società?
Poi sotto con altre domande…
(…) Siamo arrivati al punto che se a un qualsiasi giocatorino di Serie B non sta simpatico il compagno o non si trova col mister perché lo fa correre, si creano i gruppetti e non si gioca più, con tutto quello che di disastroso ne consegue? Io non ci posso credere. Ma, dico io, qualcuno glielo dice, a questi privilegiati, che sono dei professionisti pagati e che, pertanto, devono garantire ai loro datori di lavoro le prestazioni al meglio?
Sampdoria, Matteo Monforte se la prende anche con Pedrola
Sampdoria, Matteo Monforte: via le mele marce riprendiamoci il posto che meritiamo!
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Ultima domanda/osservazione del nostro Matteo Monforte nella sua rubrica Peccati di gol prima del gran finale.
Che non possono farsi i fattacci loro alle spalle delle famiglie che spendono i soldi per andare a incitarli? Spero che valga da lezione ai tifosi, che non hanno mai smesso di cantare FORZA RAGAZZI. Ma “forza ragazzi” cosa, che questi lo facevano apposta! Svegliaaaa!
Matteo se la prende anche con Estanis Pedrola. Ma non sono d’accordissimo. Proprio per niente. La sua, da tifoso e ci mancherebbe, è una difesa totale della società che in realtà ha più che una colpa. E accusare solo i calciatori, in generale, è sempre troppo facile. Anche se poi sono loro che vanno in campo. E su questo non si discute.
Finale con un pensiero al grande Giorgio Ajazzone:
A ogni modo, adesso via le mele marce e dentro chi ha voglia di fare e fare bene. Questo è quello che importa. Il gruppo nuovo sta dimostrando di avere tutte le caratteristiche, sia tecniche che intellettuali, per poter riportare a galla la nave. Ora spero non mii smentiscano anche loro. E spero anche che Giorgio Ajazzone, da lassù, metta una mano sulla testa alla sua amata Samp e la conduca fuori dal marasma. Ciao, Giorgio, grande cuore blucerchiato. Grazie di tutto…