La Sampdoria di Bari ha confermato di essere un’altra squadra anche senza vittoria. Una squadra che piace a Matteo Monforte…
Caffè, focaccia ancora calda e Peccati di gol davanti a un bel, caldo sole di Primavera anticipata. Non male. Peccato sempre per la classifica che non ci compete. Matteo Monforte è un grande tifoso della Sampdoria. Lo si capisce subito e sempre quando scrivere di questi magici colori. Colori che sono tornati a colorare anche il San Nicola di Bari. E a proposito della partita, dell’atteggiamento della squadra. La gamba, come dice Matteo, non l’hanno tirata certo indietro i nostri.
Da quello che ho visto al San Nicola di Bari (ma mai dire mai, eh) i nostri mi sono parsi finalmente 11 ragazzi uniti, vogliosi di arrivare tutti allo stesso obiettivo, felici come bambini quando Niang ha segnato e tutti abbastanza sul pezzo. Certo, chi meno chi più, ma questo fa parte comunque del valore individuale di ciascuno come calciatore.
L’importante sottolinea Matteo, ma credo che siamo tutti d’accordo, è che, i problemi che si riscontravano una volta, ora insomma…
…Siano stati finalmente presi di petto e messi sotto la lente di ingrandimento. O, almeno, così mi pare. Anche il mister, a fine partita, si è espresso in maniera positiva (sì , lo so, alla Samp è uso che gli allenatori si esprimano positivamente sempre, alle volte pure in maniera visionaria e lisergica tipo Sottil o Pirlo, che vedevano gran calcio dopo aver appena buscato da squadrette mai sentite nominare prima) quindi direi che gli elementi per fare finalmente meglio, adesso, dovrebbero esserci. A me la Samp vista in campo col Bari e Sassuolo è piaciuta. C’è tutto.
Pardon, quasi tutto. Unica, grande assente, dice sempre il signor Monforte: la vittoria.
Sampdoria, ora la vittoria è fondamentale!
Sampdoria, Matteo Monforte: ora manca solo la vittoria…
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Matteo Monforte gioca con l’ironia con Peccati di gol, la rubrica del dopo partita pubblicata su Il Secolo XIX. Si usa l’ironia per i tre punti che continuano a non arrivare. Cambiare le regole? Una simpatica proposta.
Magari i tre punti si potrebbero assegnare con altri criteri, tipo: la caduta da fallo inesistente più coreografica o il giocatore coi tatuaggi più fichi o, che ne so, il primo tempo più brillante o a chi ha maggior sfiga. Ecco, se si assegnassero i punti della vittoria a chi ha maggior sfiga – o, ancora meglio, a chi ha subito più torti arbitrali – sicuramente potremmo già essere saliti in A belli spediti, potrebbe essere un’ottima soluzione…
Altre proposte?
Non lo so. Ripeto: ora la squadra c’è, i giocatori pure, Niang e Cragno e Oudin sono un lusso per questa categoria, il gruppo mi sembra avere preso una parvenza di forma (l’allenatore non l’ho ancora capito, così come chi comanda alla Samp, ma questa è un’altra storia). Forse, a questo punto, bisogna solo aspettare che la nostra stella decida magicamente di indicarci il cammino, mostrandoci la via con la sua luce. Saranno partite difficili e bisogna almeno vincere due scontri salvezza, tipo con Reggiana e Frosinone, prima di pensare ai playoff. Non saranno tempi facili. Come, del resto, non lo sono più da anni…
Sampdoria, Matteo Monforte: ora manca solo la vittoria…