La crisi di risultati in cui è caduta la Sampdoria non preoccupa ancora Matteo Monforte. Ma come tutti i tifosi vuole una reazione…
Scusate il ritardo. Siamo colpevoli di non aver considerato l’amico Matteo Monforte. Ma eccoci qui, con un giorno di ritardo dal bar con Peccati di gol. La sua rubrica settimanale sulla Sampdoria che tiene con grande cura su Il Secolo XIX.
E Matteo da sampdoriano vecchio stampo non si discosta da un concetto preciso:
Sarò controtendenza con le polemiche – social e non – degli ultimi giorni, ma io rimango sempre moderatamente ottimista, esattamente come scrissi dopo la partita con la Cremonese. Credo che questa Samp abbia le carte in regola per poter disputare un campionato di B dignitoso, in prospettiva di provare a risalire nel 2024-25. Penso sempre che questi giovani siano il giusto investimento da fare per ripartire da zero, dopo le macerie in cui ci ha lasciato il Viperetta, mannaggia a lui…
Già la colpa è di Ferrero e, ci permettiamo di sottolineare, di chi è stato al comando della squadra per l’anno e mezzo di interregno. Ma sono particolari. Proseguiamo con la lettura di Peccati di gol.
Matteo ricorda a tutti i Guardiola di Facebook che siamo solo alla quinta giornata di campionato.
Ma c’è un però. Un però grosso come una casa, a dire il vero: bisogna correre ai ripari in tempo. ADESSO. Perché ok aspettare, credere nel progetto, accettare un anno di assestamento e transizione, con la speranza di riconquistare la A in due anni. Ma attenzione…
E qui arriva il bello!
Sampdoria, Matteo Monforte vuole una reazione da parte di tutti
Sampdoria, Matteo Monforte: continuo a essere ottimista, ma…
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Ma attenzione stavamo dicendo. Si perché ringraziare la nuova proprietà sì ma…
Questo non deve essere la scusa dietro la quale noi tifosi ci trinceriamo per fargli fare, ancora una volta, il cavolo che vogliono, per vederli giocare in questo modo imbarazzante, per continuare a pigliare sberle a destra e a manca, vedere ancora partite dove squadre come il Cittadella vengono a Marassi a prenderci a pallonate sotto i nostri occhi. Perché non se ne può più
Il finale poi è a lieto fine. Perché Matteo è un buono, un caro ragazzo. Lo diciamo per davvero, senza ironia.
Credo in questa società, e penso di parlare a nome della maggior parte di noi tifosi. Credo in questi ragazzi. Credo in una prospettiva di campionato dignitosa. Ma credo anche che, proprio perché sono sicuro di tutto ciò, ci sia bisogno di correre ai ripari al più presto, oppure si rischia di continuare a fare figuracce in giro per l’Italia…
E quindi invita tutti a darsi una bella sveglia:
Radrizzani, Manfredi, Pirlo e giocatori: sono sicuro che sappiate benissimo cosa fare e che avete a cuore il futuro della Samp quasi (quasi) quanto noi tifosi, per questo – come dicevo all’inizio – rimango ottimista. Siamo dalla vostra parte e vi sosteniamo. Ma questa volta, visto che dall’inferno ci siamo appena passati, non ci faremo fregare, cantando, applaudendo e ballando. Per il bene della Samp, questa volta, pretendiamo i risultati.