La Sampdoria vista a Palermo ha giocato male altro che calcio champagne: per Matteo Monforte il problema è il gioco di Andrea Sottil
La Sampdoria vista a Palermo. Brutta. Come al solito. Ma come al solito c’è chi la pensa diversamente. C’è chi come Andrea Sottil continua a difendere l’indifendibile. E così, cioè che si sta difendendo ciò che non andrebbe difeso, è anche Matteo Monforte. Il mio amico nella sua rubrica Peccati di gol, con grande ironia, con il suo sarcasmo, a modo suo insomma, gli parla chiaramente. Dice le cose come stanno.
Auguri! Auguri a tutti i sampdoriani! Domenica scorsa abbiamo festeggiato esattamente 11 giornate in cui Sottil ha visto giocare un buon calcio e ha notato miglioramenti! Cin-cin, alla salute!
Champagne senza fragole per i novanta minuti di Palermo dove la Dea Bendata ci ha protetto dagli attacchi di Di Francesco & compagni.
Io, personalmente, ho sciabolato un Dom Perignon del 2013 perché credo che le ricorrenze vadano onorate degnamente, mi auguro che lo abbiate fatto anche voi. Del resto, sono cose che fan piacere
Sulle pagine de Il Secolo XIX, Matteo Monforte se la ride. Per disperazione, sia chiaro. Si sente in una botte di ferro il nostro autore e attore comico in prima linea. Non potrebbe essere altrimenti. I risultati ci sono. Forse per questa ragione contuna a esserci un grande ottimismo in casa blucerchiata.
Siamo veramente uno squadrone. Accardi, nella scorsa conferenza stampa, ha detto che va tutto benissimo così, alla grande, la squadra c’è, è pronta, è sul piede di guerra, non necessita di nessun rinforzo a gennaio e il mister non è assolutamente in discussione perché ha la grinta giusta per spedirci in cima…
Sampdoria, Matteo Monforte si chiede perché Andrea Sottil è sempre ottimista. Beato lui…
Sampdoria, Matteo Monforte: brindiamo al calcio champagne di Andrea Sottil!
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E poi c’è Andrea Sottil. Ci sono le sue analisi post partita, post figuracce. Purtroppo mai veritiere:
Sottil, invece, dal canto suo, ogni post partita si presenta ai giornalisti in grande forma e soddisfatto di come si stiano comportando i suoi ragazzi: “abbiamo dominato”, “siamo sulla strada giusta”, “lo spirito c’è, ho notato miglioramenti”. Bene, si vede. Devo dire che si vede che c’è una luce che brilla, nel gioco della Samp; è palese e sotto gli occhi di tutti che, con un paio di registrate ancora, a brevissimo inizieranno le grandi vittorie, le goleade e le remuntade al cardiopalma che ci permetteranno di risalire la classifica come dei razzi e arrivare lassù, nel posto che compete alla nostra squadra, tra le prime 3…
Insomma tante parole distaccate completamente dalla realtà quelle pronunciate dal nostro allenatore. Parole che coinvolgono indirettamente anche Pietro Accardi fino a oggi esentato dalle critiche dai grandi media…
Quello che mi lascia leggermente perplesso è che, a oggi, il buon calcio visto dal mister e da Accardi si trova nella parte destra della classifica, al dodicesimo posto e a un sol punto dai playout, ma sono dettagli, ne sono convinto. Dettagli assolutamente trascurabili
Chiusura da applausi. Da bambino, anzi da ragazzo, ormai cresciuto. E con l’età si sa si capiscono tante cose. Anche le parole di un suo vecchio allenatore:
Avevo un allenatore, quando da ragazzino giocavo nell’Amicizia S. Rocco, che si chiamava Sciancalepore e che mi diceva sempre: «Monforte, tu di pallone non capisci un belino, gioca a biglie». Ecco, finalmente, a distanza di anni, credo di aver perfettamente capito cosa intendesse, visto che, adesso, io continuo a vedere partite del Doria di cui non riesco a capire il verso e, un po’, mi sento un pesce fuor d’acqua