La Sampdoria riuscirà a giocare i playoff? Riuscirà a ritornare in Seria A? Matteo Monforte ci crede. Ci crede in Peccati di gol…
E finalmente è arrivato il giorno di Peccati di gol di Matteo Monforte. Lettura interessante, forse la più interessante. Su Il Secolo XIX la sua ironia è tagliente. E spesso ragionata. Come la situazione di classifica che ci vede lì, dentro la zona playoff ma non ancora quanto basta per avere la certezza matematica di giocarli.
E siamo sempre lì, attaccati a un filo di lana che può spezzarsi da un momento all’altro, a una ragnatela sottile e invisibile che potrebbe non reggerci più all’improvviso, facendoci precipitare giù, nell’inferno di metà classifica…
E per non cadere giù e farsi male bisogna aggrapparsi a chiunque, a qualunque cosa. I nomi dei giocatori li fa lui. E sono i nomi di chi meglio oggi ci può rappresentare in campo. L’amico Matteo ne nomina qualcuno:
A un Borini, un Pedrola, uno Stankovic, un De Luca, un Esposito, un Kasami o a chissà chi, a chiunque insomma, basta che sia in grado di risollevarci in quel momento e tenerci a galla con un guizzo, un goal inventato, un colpo di fortuna. Tanto a noi va bene tutto…
E questo perché sottolinea ancora Matteo, la Sampdoria di oggi non ha un punto giocatore di riferimento, uno su cui fare affidamento più di altri, magari, come dice lui, “un condottiero che si prenda la ciurma sulle spalle e la porti dritta alla vittoria, sguainando la spada in direzione del nemico”. Già.
Sampdoria, Matteo Monforte e quella passione da vivere sempre…
Sampdoria, Matteo Monforte: aggrappiamoci a qualsiasi cosa ma crediamoci. Io ci credo
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Il fondo di Matteo Monforte sul principale quotidiano della città continua con una nota critica:
Non sappiamo mai chi sarà titolare, chi non sarà infortunato, chi sarà in forma fisica e mentale, chi giocherà dall’inizio, chi sarà in grado di dare continuità alla prestazione precedente, chi riuscirà a dare una quadra al gioco in campo. Insomma, è sempre tutto un po’ così…
Spazio alla libera iniziativa, al singolo, a chi ha più forza, più coraggio. E così ogni partita diventa come una finale da giocare. Da vincere. Una di quelle che Andrea Pirlo, da giocatore, sapeva vincere. Oggi il problema ancora una volta sono gli infortuni, le prestazioni, la non possibilità per il nostro allenatore di schierare la stessa formazione. La stessa tra una domenica e l’altra. Un problema non da poco. Ma è così per Matteo, e non solo a dire il vero.
È un’annata, questa, che davvero ci ricorderemo per molto tempo. Non sappiamo come finirà, non sappiamo cosa sarà di noi in futuro, non sappiamo niente. Sappiamo solo che siamo lì e che, in un modo o nell’altro, continuiamo ad esserci e a cercare di starci, aggrappati con le unghie e con i denti a qualsiasi appiglio.
Rimaniamo lì appesi, aggrappati con le mani e i denti. Ma c’è di più:
Siamo disillusi, ma illusi nello stesso momento, perché sappiamo che lassù, in cima, nel posto che ci compete, possiamo arrivarci eccome
Ma Matteo Monforte ci crede o no? Certo che ci crede. Eccome se ci crede.
…Come in tutti gli amori passionali non bisogna domandarsi nulla, ma soltanto amare e godersi i momenti. E così sarà, dunque. Io ci credo. Forza Samp, forza ragazzi!