Matteo Manfredi ha parlato delle condizioni in cui ha trovato la Sampdoria al suo arrivo: non mancheranno investimenti in Serie C
La Sampdoria potrebbe ancora finire in Serie C. Il playout contro la Salernitana offre un appiglio ai blucerchiati, un’ultima speranza da cogliere dopo che, con lo 0-0 contro la Juve Stabia del 13 maggio, si era spalancato il baratro. C’è preoccupazione, anche per il futuro, mentre Matteo Manfredi, dal Corriere dello Sport, rassicura.
Il timore è legato ai possibili mancati investimenti in caso di Serie C. Una preoccupazione che il presidente blucerchiato spegne: il progetto, infatti, andrà avanti. Le prospettive sono chiare:
Andremo avanti in qualsiasi caso, investendo. Detto questo, è nostra responsabilità prevedere tutto e muoverci di conseguenza con due piani operativi distinti a seconda del risultato.
Sampdoria, Matteo Manfredi: trasparenti fin dall’inizio e in Serie C…
Sampdoria, Matteo Manfredi: siamo arrivati in condizioni tragiche, investiremo anche in Serie C
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Non si potranno avere gli intessi introiti e gli stessi investimenti, ma ci saranno. La Sampdoria sta preparando i due piani in caso di Serie Bkt e di Serie C, mentre Joseph Tey, dopo i 105 milioni già immessi, non ha intenzione di tirarsi indietro. La Sampdoria ha scelto la trasparenza:
Diversamente da altri fondi, noi abbiamo scelto di essere trasparenti fin dall’inizio. Per un progetto di questo tipo servono le coperture economiche-finanziarie. Le avevamo prima di imbarcarci in questa grande impresa e le abbiamo tuttora. La Samp è una società in salute.
Manfredi fa anche riferimento alla situazione trovata due anni fa. Quando, insieme ad Andrea Radrizzani, è subentrato a Massimo Ferrero in una società sull’orlo del fallimento. Era un momento tragico. Il lavoro in campo è stato sbagliato, ma, a livello economico, i tifosi possono stare tranquilli:
Due anni fa abbiamo trovato condizioni tragiche. I tifosi sanno che i risultati sono figli di nostre decisioni sbagliate, ma il lavoro fuori dal campo è stato tantissimo e ce n’è da fare ancora parecchi.