La Sampdoria puntava alla Serie A: lo ammette Matteo Manfredi che parla anche del rapporto costruito con Roberto Mancini
Non è stata una stagione facile per la Sampdoria, anzi. I blucerchiati sono stati la delusione della Serie Bkt e si sono trovati a giocare il playout dopo la retrocessione d’ufficio del Brescia. Perché, sul campo, era arrivata la Serie C.
Al Corriere dello Sport, il presidente Matteo Manfredi ha spiegato cosa l’abbia ferito maggiormente in un anno in cui, alla Sampdoria, non ha funzionato niente:
Non entro nelle scelte altrui e mi concentro sulle nostre responsabilità. Me le sono sempre prese e lo ribadisco: avevamo preparato una stagione con l’obiettivo di andare in Serie A. Non dovevamo essere qui a giocarci i playout. Avevamo investito tanto e, oltre a non centrare l’obiettivo, siamo precipitati.
Sampdoria, Matteo Manfredi: il rapporto con Mancini
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Più di qualcosa non ha funzionato in questa stagione. Tante, forse troppe, deleghe alla direzione tecnica, che non ha allestito una rosa competitiva. Mentre Alberico Evani e il suo staff hanno provato a invertire la rotta e hanno un’altra occasione:
Diversi meccanismi, anche validi, non sono però riusciti a integrarsi appieno. Sono state date ampie deleghe alla direzione tecnica che, in totale buona fede, non ha allestito una rosa. Evani? La bacchetta magica purtroppo non esiste. Di sicuro Evani e il suo staff stanno facendo la differenza.
La preoccupazione nei tifosi c’è. E viene compresa, tanto che i biglietti per la Salernitana sono stati messi in vendita a prezzi molto popolari:
Comprendiamo i tifosi. E li rispettiamo. Al punto che abbiamo messo in vendita i biglietti per la gara di domenica a prezzi popolari e al costo di un euro per i nostri abbonati. Questo gesto vuole essere l’inizio di un nuovo percorso insieme.
In questo nuovo corso è entrato anche Roberto Mancini con un ruolo diverso. Non è nell’organigramma societario, ma ha con Manfredi un rapporto costante. Ha dato dei consigli e anche domenica 15 giugno, contro la Salernitana, potrebbe essere in tribuna al Luigi Ferraris:
Con Roberto c’è un rapporto continuo. In quel momento avevo bisogno che la squadra ritrovasse identità e perdesse un po’ di timore. Così ci ha dato dei consigli e abbiamo deciso di puntare sul cuore blucerchiato.