Massimo Donati punta sulla mentalità solida per plasmare la sua Sampdoria e dice di ispirarsi anche lui al gioco di Gasperini, suo ex allenatore
Sta nascendo, giorno dopo giorno, la Sampdoria di Massimo Donati. Una nuova realtà che vuole chiudere col passato recente, ovvero una stagione negativa terminata con un insperato lieto fine. Il tecnico ha intenzione di archiviare per ripartire dalle sue idee, dalla una mentalità nuova, che faccia tesoro di quanto di buono è avvenuto. Ma, per il resto, si apre completamente un nuovo capitolo.
Che sta cominciando nel modo giusto, secondo Donati, che ha sensazioni positive dopo l’approccio avuto con la squadra nei primi giorni. Stupito di non aver visto strascichi dalla stagione passata, finita anche con notevole ritardo rispetto alle altre, il tecnico della Sampdoria è soddisfatto dei giocatori:
Io non sono un ruffiano, ma ho trovato ragazzi fantastici con grandissima predisposizione al lavoro, con grande voglia, anche serenità, una voglia matta di intraprendere una nuova stagione nel migliore dei modi. Anche io pensavo di trovare strascichi della stagione finita tardi, invece sono contento di come si approcciano. Questo non vuol dire non fare errori, hanno però una voglia matta di sudare, lottare, sono contento del primo impatto. Ho anche avuto colloqui individuali, ho bisogno di giocatori che abbiano il fuoco dentro come me e l’ho visto in questi giorni. Questo è al di là di tutto un aspetto troppo importante. Come base sono molto felice
Donati non vuole fare confronti con l’anno passato né giudicare l’operato dei colleghi che l’hanno preceduto. Salva però la mentalità e la determinazione avute ai playout:
Non sarebbe giusto dire com’era la Samp come allenatori l’anno scorso. La determinazione che ho visto nei playout era giusta, e quella ci deve essere sempre, a prescindere dai moduli e dalle tattiche. In tutti i campionati ci deve essere, non solo in Serie B. Io devo dare identità e organizzazione alla squadra
La Serie B, per Donati, è una nuova avventura, che però non lo spaventa:
La serie B non l’ho mai fatta ma non avevo fatto nemmeno la D e l’ho vinta, non avevo mai fatto la C e siamo arrivati sesti. Non ho paura. Non vedo l’ora di iniziare quest’avventura, ho sensazioni positive da quando sono arrivato
Sampdoria, Donati: “Il gioco di Gasperini mi piace, ma va applicato qui. Mi piace lavorare coi giovani. Ci serve la mentalità giusta”
Sampdoria, Massimo Donati: dobbiamo avere una mentalità indistruttibile. Gioco? Ecco a chi mi ispiro…
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A livello di modo di giocare, Donati preferisce non parlare di moduli. Dice di essere disposto anche a giocare con un sistema in fase offensiva e un altro in fase difensiva. Ma i numeri, in campo, non sono così importanti. Il nuovo allenatore della Sampdoria dice anche di ispirarsi allo stile di Gian Piero Gasperini, suo allenatore a Palermo, però con i principi che ha fatto suoi nel tempo. La cosa più importante, ribadisce l’allenatore, è avere la mentalità giusta. E, da questo punto di vista, vuole una Sampdoria indistruttibile:
Sicuramente il gioco di Gasperini piace non solo a me ma a tutti. Lo apprezzo ma per applicarlo dipende da tante cose, da dove sei, dagli obiettivi, da chi hai a disposizione. L’idea di calcio mi piace, ho cercato di prendere spunto da cose che ritenevo giuste e altre no, secondo il mio punto di vista. Non c’è solo quel che si fa in campo, ma c’è il rapporto coi giocatori. Ci tengo a far sì che siano tutti coinvolti, che credano nel gruppo squadra. La mentalità bisogna costruirla, non lo si fa in pochi giorni, per quel che ho visto finora siamo a buon punto. Ma dovremo diventare mentalmente indistruttibili, nulla deve farci paura, le difficoltà si superano. Tutti i componenti in campo e anche fuori devono remare dalla stessa parte
La carta d’identità, per Donati, non è un fatto che conta:
A me piace lavorare coi giovani, non ho paura a mettere un giovane. Adesso abbiamo parecchi ragazzi che si stanno allenando con noi, li valuto tranquillamente. Non c’è età o nazionalità che conta, non c’è niente. In campo se dimostri di essere bravo hai la precedenza, nessuno qua fa favoritismi se non ciò che dice il campo
La rosa della Sampdoria è folta, ma Donati vuole lavorare con tutti all’inizio. L’organico del ritiro, eccetto alcuni che non stanno venissimo fisicamente, sarà completo. Le valutazioni verranno fatte in seguito:
C’è qualche problemino fisico da parte di qualcuno, stasera vediamo come andrà l’allenamento daremo la lista di chi viene e chi no, è giusto allenarne il più possibile, tenendo la qualità del lavoro ottima. Prepareremo tutti, poi tra dieci giorni si vedrà, magari ridurremo il numero