L’ex presidente della Sampdoria Marco Lanna rende omaggio a Gianluca Vialli a due anni dalla sua morte, ricordando il desiderio reciproco di ricreare una nuova era Mantovani a Genova
Gianluca Vialli vive ancora nei cuori di tutti. Vive per sempre, soprattutto da quel 5 gennaio 2023, quando ci ha salutato dopo una lunga malattia, regalando un vuoto a tutti i sampdoriani ma diventando un simbolo, un eroe immortale delle più belle pagine della Sampdoria. Quelle che aveva scritto, vissuto e che avrebbe voluto anche rivivere a Genova, con la maglia più bella del mondo. Da presidente. L’ultimo sogno che non è riuscito a realizzare.
Oggi, come due anni fa, il ricordo di Vialli è vivo, vivissimo. Lo certifica la mostra “Un Uomo, un Campione, Gianluca Vialli”, organizzata ai Giardini Luzzati di Genova dal Museo Samp & Doria, alla quale ha presenziato anche Marco Lanna, ex presidente della Sampdoria nonché amico e compagno di squadra del numero 9 doriano della “Bella Stagione”. Alla stampa presente ha raccontato come sta ancora vivendo l’assenza dell’ex attaccante:
Per noi Luca vive sempre. Non è oggi che lo ricordo ma io tutti i giorni in ufficio ho le sue immagini, la sua maglia. E’ una presenza costante nella mia vita. Ricordarlo è un piacere. C’è la mancanza ma c’è anche il piacere di ricordarlo perché ci sono dei ricordi di momenti bellissimi vissuti insieme
Sampdoria, Lanna: “Vialli presidente? Voleva essere un Mantovani 4.0”
Sampdoria, Marco Lanna: Vialli? Volevamo creare ‘L’era Mantovani 4.0’…
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Poi Lanna si è soffermato ancora sul sogno che i due avevano, il progetto di acquisire la Sampdoria per riportarla a quello stile e a quel tipo di conduzione che c’era nell’era Mantovani. Quella vincente che hanno vissuto loro. Un modello che avrebbero voluto ricreare adattandolo ai nuovi tempi. Insomma, un prototipo di club “Mantovani 4-0”, che era il grande desiderio delle leggende blucerchiate e di tutti i tifosi:
Dal 2019, quando venne a Genova in incognito, abbiamo fatto diversi giri. Ha voluto vedere il centro sportivo di Bogliasco com’era e come stava diventando. Gli ho fatto vedere delle case quando era lì lì per comprare la società. Abbiamo parlato molto di quelli che erano i progetti. L’idea era di fare un’evoluzione del modello Mantovani riportato 30 anni dopo con tutte le difficoltà e le cose un po’ facili che ci sono 30 anni dopo. L’avevamo chiamata “L’era Mantovani 4.0” perché i valori dovevano rimanere quelli riportati ad una gestione cambiata perché il mondo è cambiato a livello amministrativo. I valori, ripeto, dovevano rimanere quelli. Non potevano cambiare