Mancini ha raccontato gli ultimi momenti passati insieme all’amico, al fratello Gianluca Vialli: una fratellanza coltivata dai tempi della Sampdoria e culminata in Nazionale
Roberto Mancini è stato accanto a Gianluca Vialli fino alla fine. Insieme come sempre dal 1984, quando le loro strade si sono incontrate alla Sampdoria. Un’amicizia, una fratellanza andata oltre i cambi di maglia, di città. Sempre uniti, legati da un filo indissolubile che li ha portati anche sul tetto d’Europa con la Nazionale.
Mancini era volato a Londra, come riportato dalla Gazzetta, e al ritorno da Roma aveva raccontato di quell’incontro, che, inizialmente, era anche stato rinviato:
Perché una settimana prima Gianluca mi aveva chiesto di aspettare, voleva riservare tutte le sue energie migliori all’ultima fase della sua lotta.
Poi l’ospedale. Senza Mondiali da guardare, come successo con Sinisa Mihajlovic, con la tristezza di momenti che la scomparsa si sarebbe portata via. Mancio lo ha definito “un leone” anche nelle ultime ore di vita, con il solito coraggio con cui, da cinque anni, stava affrontando la malattia.
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Mancini lo raccontano – si legge – con gli occhi tristi. Persi nel vuoto per la scomparsa del suo fratellino, del suo gemello. Che, fino alla fine, si è interessato agli stage in Nazionale, anche quando la voce veniva meno:
Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo. Abbiamo parlato un po’di tutto, mi ha chiesto perfino com’era andato lo stage di dicembre con i giovani. Anzi, mi ha riempito di domande: voleva sapere tutto, ci teneva a conoscere i progressi del nostro progetto.
Vialli era stanchissimo, come a Genova, nel giorno della proiezione de “La Bella stagione”, quando aveva voluto esserci per salutare, per sempre, i suoi compagni:
Era stanchissimo, ma voleva esserci a tutti i costi: la Samp per lui, per noi, era un amore grande come la Nazionale. E da Genova siamo tornati insieme a Milano, l’ho accompagnato io in aeroporto, a Linate. Ma poi il volo per Londra aveva voluto farlo da solo: ancora forte, anche se non poteva esserlo più come una volta.
Alla moglie Cathryn, alle figlie Olivia e Sofia e a tutta la famiglia Vialli le più sentite condoglianze da parte di tutta la redazione di ClubDoria46