Liam Brady, alla Sampdoria tra il 1982 e il 1984, ha raccontato del suo periodo in blucerchiato e delle discussioni con Roberto Mancini
E’ in uscita in questi giorni in Inghilterra l’autobiografia di Liam Brady, “Nato per essere un calciatore”. Il fantasista con un passato importante tra Arsenal, Juventus e Inter, ha dedicato un capitolo – il numero 10 sui 18 totali – alla sua avventura alla Sampdoria, durata dal 1982 al 1984.
Brady ricorda subito Paolo Mantovani, decisivo nella sua scelta di andare a Genova dopo aver fatto la storia dell’Arsenal e aver passato due anni alla Juventus con altrettanti scudetti vinti. La Sampdoria era una scommessa per il fantasista inglese:
Mantovani era un magnate del petrolio ossessionato dal voler portare la Sampdoria nell’élite del calcio italiano…il suo entusiasmo era contagioso…per me era senza un dubbio un passo indietro rispetto alla Juventus, una scommessa. La Samp era una neopromossa, senza esperienze di coppe europee, realisticamente lanciare una sfida per lo scudetto sembrava impossibile. Ma Mantovani mi è piaciuto subito.
Sampdoria, i racconti di Liam Brady su Mancini, Trevor Francis e Souness
Sampdoria, l’autobiografia di Liam Brady: la scelta di Genova e i litigi con Mancini…
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Brady è arrivato a Genova nel 1982, la stessa estate in cui sbarca anche un giovanissimo Roberto Mancini. Memorabili le discussioni tra i due, mitigate anche dal tecnico Renzo Ulivieri:
Aveva bisogno di un promemoria, diciamo, su quando passare il pallone piuttosto che tirare. E lui non sempre apprezzava i miei consigli, anche se il boss Renzo Ulivieri mi incoraggiava a continuare… sono stato contento di averlo come allenatore, serio ma con un senso di umorismo.
Mancini che litigò anche con Trevor Francis per un rigore in amichevole, con Ulivieri che la risolse scegliendo il terzo incomodo – Liam Brady -come tiratore.
E proprio Trevor Francis, vicino di casa di Brady, riporta Il Secolo XIX, entra nell’aneddoto su Souness, quando Brady passò all’Inter. Souness che arrivò proprio per sostituire Brady e che ereditò anche la casa a Nervi:
Con Mantovani ci siamo lasciati bene e mi chiese di dare una mano al mio “successore”, Souness, per la casa, avrebbe preso la mia. Amichevole pre-campionato, Sampdoria-Inter. Calcio d’inizio. Altobelli a Rummenigge, che me la passa. Sento qualcosa che mi vola addosso, era Souness come un kamikaze…
Che cavolo è… e Trevor “dice che lo hai lasciato al buio”. C’era stata un’incomprensione sull’appartamento. Non sapevo che il traslocatore aveva portato via tutto, lampade comprese. Così quando Greme e sua moglie erano arrivati a casa la prima volta, di sera, dopo avere cenato, non c’era nessuna luce.