Marco Lanna ha parlato dopo l’ufficialità della retrocessione della Sampdoria: i rimpianti, per il presidente, sono tanti. A cominciare dall’estate
La Sampdoria ha salutato la Serie A. La partita con l’Udinese ha dato la certezza aritmetica di una retrocessione che, ormai, era scontata. Mancava solo l’ufficialità ed è arrivata – per un gioco del destino – l’8 maggio. A dodici anni di distanza dal goal di Boselli che ci condannò e ci fece piangere nel 2011.
Marco Lanna ha seguito la partita da Genova. Non era presente alla Dacia Arena, ma ha rilasciato delle dichiarazioni. Il presidente non ha cercato colpevoli, ma ha parlato di molti rimpianti per un campionato molto tribolato, condizionato anche da qualche errore arbitrale:
Ci sono tanti rimpianti, perché nonostante tutte le difficoltà e gli errori arbitrali dalla partita di Empoli in poi, se avessimo battuto la Cremonese avremmo poi giocato le gare successive con un altro spirito, così da rimanere ancora aggrappati al treno salvezza.
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Tutti responsabili per Lanna, che non nega alcuni errori di gestione sin dall’estate. La dirigenza ha cercato di muoversi al meglio delle proprie possibilità economiche:
È andata così dall’estate scorsa, ma non vuole essere una scusa. Siamo tutti responsabili, anche se sono evidenti le difficoltà in cui ci siamo mossi. Certo, qualche errore ci può essere stato, ma noi abbiamo cercato di fare il meglio possibile con quello che avevamo.
Lanna, poi, non dimentica i tifosi. Il loro supporto costante non è bastato alla squadra, che, indubbiamente, ha risentito di una situazione societaria molto difficile sin da inizio anno. Il presidente ha ringraziato i sostenitori blucerchiati, facendo anche un appello per il futuro. Perché la Sampdoria avrà sempre bisogno della spinta della sua gente:
Uno dei dispiaceri più grandi è quello dei nostri tifosi, ai quali vanno riconosciuti i grandi sacrifici fatti per seguirci in trasferte anche complicate. Ci sono stati vicini sempre. Non è bastato. Devo anche dire loro grazie per la civiltà nel rapporto coni giocatori. Non so se in futuro sarò ancora qui, ma la Samp ha bisogno della sua gente