I calciatori della Sampdoria hanno contattato l’Assocalciatori per il timore per gli allenamenti: la società è andata dritta per la sua strada
La Sampdoria ha deciso di riprendere gli allenamenti. Il primo giorno di lavoro a Bogliasco dopo la retrocessione è stato segnato dalla contestazione dei tifosi, che si sono presentati al Gloriano Mugnaini manifestando tutta la loro rabbia per la stagione conclusasi con la discesa in Serie C.
La società ha scelto di tornare ad allenarsi nonostante le preoccupazioni degli stessi calciatori, che, come riporta Il Secolo XIX, si sono rivolti all’Associazione Italiana Calciatori per essere tutelati. Il presidente Umberto Calcagno, tramite il fratello, legale del sindacato, ha subito contattato la Sampdoria, parlando verosimilmente con Maheta Matteo Molango.
Sampdoria, la richiesta dell’Assocalciatori
Sampdoria, la richiesta dell’Assocalciatori: niente allenamenti. Ecco cos’è successo
LEGGI ANCHE FOTO – Retrocessione Sampdoria, protesta dei tifosi a Bogliasco: i giocatori consegnano le maglie
La richiesta è stata chiara: niente allenamenti. La Sampdoria, però, è andata avanti convinta della propria idea di non liberare i calciatori e di non far passare il concetto che problemi di ordine pubblico potessero impedire il regolare svolgimento della sessione. Così tutti al Mugnaini per un’oretta di seduta resa complicata dai cori e dal clima di forte tensione.
I contatti ci sono stati anche con le forze dell’ordine, allarmate per quello che sarebbe potuto succedere e, alla fine, è successo. La Sampdoria conta di andare avanti fino a fine maggio, secondo un programma ancora da definire. Rimarcando, però, il diritto di far lavorare i calciatori che vengono pagati.