Sampdoria, 25 milioni da Joseph Tey per scongiurare le penalizzazioni e stabilizzare il club, ma continua il taglio dei costi
Nei giorni scorsi, la Salernitana, che ancora sta cercando per vie non sportive di essere riammessa in Serie B, ha presentato un esposto in Procura Federale chiedendo di fare luce sui conti della Sampdoria. Ritenendo che ci possano essere delle irregolarità, soprattutto per il piano di ristrutturazione del debito concordato con il Tribunale di Genova, che prevedeva ricavi maggiori da una promozione in Serie A mai arrivata.
Ci ha pensato Joseph Tey, però, a compensare questi guadagni che il club non ha mai ottenuto. Ci ha pensato coi 100 milioni di euro versati nelle prime due stagioni alla Sampdoria e lo ha fatto, riporta l’edizione genovese di La Repubblica, con altri investimenti necessari per quest’estate. Si parla di 25 milioni, che serviranno a rispettare tutte le norme, senza poi incorrere in penalizzazioni (come per il pagamento degli stipendi) che farebbero partire in salita il prossimo campionato. Peraltro la Sampdoria, riporta ancora il quotidiano genovese, non chiederà neppure l’anticipo dei diritti televisivi, cosa che molti club fanno.
Sampdoria, Tey mette 25 milioni per rispettare le regole. Ma ora si punta all’autofinanziamento
Sampdoria, La Repubblica: Joseph Tey blinda il club, ma ora si va al risparmio. Il punto
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Le carte dovrebbero essere in regola dunque. Niente contenziosi pregressi che dovrebbero preoccupare. Ma comunque il diktat, da ora in avanti, rimane lo stesso: da ora in avanti le spese vanno ridotte. Innanzitutto si è già provveduto a rinunciare a iscrivere la squadra femminile in Serie B (il 17 luglio la Figc ha ufficializzato lo svincolo di tutte le giocatrici di proprietà), poi si parla di un ridimensionamento del settore giovanile.
Le risorse saranno fatte confluire principalmente sulla prima squadra maschile, che però dovrà auto sostentarsi. Niente spese ambiziose e ingenti come nello scorso calciomercato estivo, sarà necessaria la spending review. Entro il 31 luglio Andrea Mancini avrebbe l’incarico di ridurre il monte ingaggi, portandolo a quei 9 milioni di euro che eviterebbero la necessità di una fideiussione da parte della proprietà, come garanzia di avere le finanze necessarie a permettersi quegli stipendi. La riduzione deve essere di 6 milioni e, a 12 giorni dal gong, appare un’impresa non semplice.
La strategia quindi sembra possa essere quella dell’autofinanziamento, che punta a un club più sostenibile che possa sostentarsi anche con il player trading. Dunque, qualche cessione potrebbe essere necessaria, mentre gli acquisti di calciomercato potrebbero riguardare giovani di basso costo e prospettiva.