Il presidente della Sampdoria Matteo Manfredi forte del legame con Mancini ha spinto per il ritorno di Attilio Lombardo
Ci sarebbe da scrivere pagine e pagine sulla Sampdoria. Pagine di storia senza gloria. Come su quella di Massimo Ferrero, poi quella sognata, immaginata dagli Al-Thani boys and girls. Ci sarebbe da scrivere su Garrone & Barnaba. E poi su quella di oggi di Matteo Manfredi abbandonato troppo presto da Andrea Radrizzani. Poi ci sono i capitoli. Quelli sono dedicati ai singoli. E La Sud puntualmente li ha ricordati con tanto di foto. Da Alessandro Messina a quelli più recenti. Un po’ com’era successo ai tempi di Gianluca Vidal…
Poi c’è una storia che al tifoso della Sampdoria non si può raccontare. Non vuole ascoltare. Perché non ci crederebbe. E che comunque mai capirebbe fino in fondo.
Poi c’è una storia nuova. Iniziata la scorsa estate dopo il fallimento sul campo di Pietro Accardi. Un progetto messo in piedi da Matteo Manfredi che ne ha pagato le spese in prima persona. È stato messo fuori dalla stanza del potere, da quelle delle decisioni. Se qualcuno poteva pensare che sarebbe cambiato in meglio, ci siamo sbagliati ancora una volta tutti. Si ci siamo sbagliati perché quello che Nathan Walker (e Alessandro Messina) voleva (volevano) non si è avverato. Il modello squadra giovane, affammata, a cominciare dall’allenatore non si è concretizzato. Più per i giocatori arrivati che per l’allenatore a dire il vero…
Comunque, e non mi voglio dilungare, la società oggi, più che mai è divisa in due. C’è un’anima che batte cuore anglossassone. E una che batte col cuore blucerchiato. E da questa parte, quella dei buoni, come i tifosi hanno definito si è infilato anche l’attuale presidente che di starsene seduto a guardare e prendersi facili insulti non ci vuole più stare.
L’abbraccio ad Attilio Lombardo assume così un significato speciale. Vuole indicare una sorta di nuovo corso, una nuova alleanza (magari non è il termine corretto e me ne scuso), tra l’area Manciniana che oggi sta avendo nuovamente il sopravvento su tutto e tutti e lui, il presidente che ha spinto perché il ritorno di Popeye nello staff tecnico si facesse.
Sampdoria, Matteo Manfredi vuole tornare un presidente operativo
Sampdoria, la nuova vita di Matteo Manfredi: il legame con Mancini e l’abbraccio con Lombardo
Jesper Fredberg ha ancora difficoltà a parlare italiano. Ci prova, sta studiando tanto. Vuole essere integrato, vorrebbe legare di più con Andrea ma tra i due non sempre c’è convergenza, si pensa allo stesso modo. E ora la posizione di Andrea si è rafforzata. La certezza Giovanni Invernizzi da una parte, Foti, Gregucci e Pozzi coccolati dai tifosi dall’altra. E ora Attilio Lombardo. Sembra di rivevere una nuova vita. Una vita già vissuta la scorsa stagione quando Matteo Manfredi in persona alzò la cornetta del telefono per chiedere aiuto, senza vergogna, a Roberto Mancini. Un aiuto condizionato dal ritorno di suo figlio Andrea e da altri suoi uomini.
Uomini che fosse dipeso solo da Matteo probabilmente sarebbero rimasti a Bogliasco ancora. Ma la proprietà si sa ha voluto prendere il potere su tutto mettendo da parte chi c’era prima. E se non fosse stato per il contratto biennale fatto firmare lo scorso maggio ad Andrea Mancini probabilmente nemmeno lui oggi ci sarebbe.
Vediamo se le due correnti si incontreranno, si scontreranno ancora. Vediamo se Matteo Manfredi avrà una seconda vita. Per il momento ci sta provando…
									 
					

