La lettera di un tifoso della Sampdoria alla famiglia Garrone ha fatto il giro dei social. Le accuse verso la famiglia sono pesanti in merito alla cessione a Ferrero
Le parole di Alessandro Garrone, che ha negato un possibile ritorno alla Sampdoria, hanno scatenato i commenti dei tifosi blucerchiati. Il fratello dell’ex presidente e proprietario della società genovese ha confermato che la storia tra la famiglia Garrone e la squadra genovese è definitivamente chiusa.
Più di tutti ha colpito un commento sotto il post della pagina Facebook “Primocanale Sport” di un tifoso molto duro con l’ex vice-presidente della Sampdoria. Il popolo blucerchiato non ha mai risparmiato le critiche alla famiglia Garrone. Come dimostra anche la manifestazione sotto casa di Edoardo nei giorni successivi all’arresto di Massimo Ferrero.
Sampdoria, la rabbia del tifoso contro la famiglia Garrone
Sampdoria, la lettera di un tifoso verso la famiglia Garrone: ci avete tradito!
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Il tifoso, di cui oscuriamo il nome, accusa addirittura di truffa. Questo, infatti, è il termine usato per parlare della cessione. La famiglia Garrone più volte ha affermato che Ferrero avesse passato tutti i filtri. Non mancano, poi, anche i riferimenti a Paolo Mantovani e al tradimento fatto ai tifosi. Il tifoso invita anche a provare vergogna.
Ecco, di seguito, l’appello accorato. E le accuse, molto dure, alla famiglia Garrone:
Vede, Dott. Alessandro Garrone, ci sono poveri che sono dei signori e ricchi che non lo sono. Lei, essendo terribilmente ricco, fa parte della seconda categoria, perché un signore proprio non lo è. Poteva stare zitto, continuare nel suo anonimato calcistico e invece si è permesso di commentare ciò che non aveva mai commentato, citando un periodo che, evidentemente secondo il suo pensiero, giustifica lo scempio che è stato fatto nel giugno del 2014.
Oggi la Erg ha chiuso in borsa poco sopra i 28 euro con una capitalizzazione che supera i 4,2 MILIARDI di euro e non voglio pensare a quanti soldi abbiate messo via in famiglia dal 2 giugno 1938. I soldi sono i vostri e giustamente ne fate quello che volete. Vendere la Sampdoria o regalarla rientrava nei vostri sacrosanti diritti come rientra nei vostri diritti avere come unico obiettivo lo sterile arricchimento come se esistessero casse da morto con le tasche o come se non valesse nulla il ricordo di ognuno di noi dopo la morte. Quello che però non rientrava nei vostri diritti era operare una truffa, magari non economica, ma dei sentimenti. Raccontare ad una città che il nuovo proprietario della Sampdoria, Massimo Ferrero, aveva passato dei filtri, era una persona per bene, persino benestante.
Voi avete preso in giro persone semplici, persone umane. Avete tradito i valori di un uomo come Paolo Mantovani che ha contribuito con le sue abilità a rendere più conosciuto nel mondo il marchio Erg. Avete tradito persino vostro padre che magari non era innamorato della Sampdoria ma che da vecchio Genovese aveva una parola, aveva una faccia e non avrebbe mai potuto compiere una bassezza simile, con viltà tanto grande da rimanere impressa nella storia di questa città.
Fatico a pensare a come facciate a non provare pudore quando camminate per Genova, quando i vostri figli e nipoti vanno a scuola e durante l’ora di ginnastica giocano con altri bambini che indossano la maglia della Sampdoria con magari ancora la scritta Erg. Dovreste essere inondati dal senso di vergogna, affogati dal senso di inadeguatezza che si prova mentre si fa qualcosa di sbagliato.
Dovreste provare l’umano sentimento del rimorso e, se non avete il coraggio della riparazione, almeno nascondervi umiliati come bambini che rubano le caramelle al supermercato. E invece avete l’arroganza del potere, vi sentite invincibili anche nel torto, forti di un’impunità che Genova vi ha regalato fino ad oggi. Ma se dovesse la Sampdoria fallire il tribunale della storia vi ricorderà per sempre come coloro che hanno tradito e distrutto un simbolo di Genova che prende parte del suo nome da una delle figure più grandi della nostra città, Andrea Doria.
Oggi Dott. Alessandro Garrone, dopo pagine meste e tristi, ha avuto l’ardire di parlare dove era doveroso il silenzio. Ha avuto l’ardire di rivendicare dove lei da rivendicare non aveva proprio nulla, ricco fortunato di terza generazione. Così se fino ad oggi scrivevo e continuerò a scrivere #iononperdonoedoardogarrone da oggi scriverò pure #iononperdonoalessandrogarrone.
Che gli dei vi siano favorevoli e preghiate quello che più vi piace affinché qualcheduno arrivi a salvare la Sampdoria in modo che possiate essere dimenticati diversamente l’onta del fallimento vi marchierà ben oltre la vita ricordando a tutti che per essere dei signori non basta essere sfacciatamente ricchi!