La proprietà della Sampdoria con Joseph Tey al comando deciderà presto il futuro di Matteo Manfredi e Alessandro Messina
Ora decide l’uomo di Singapore. Decide Joseph Tey. Lui (“Sono passato da una minoranza significativa a una maggioranza che ora è del 58 percento”) e i suoi soci, tra questi Pang Sze Khai e Lee Kok Leong.
Decide lui il futuro della Sampdoria. Il futuro di Matteo Manfredi e Alessandro Messina (già fuggito a Londra) e di chi lavora con loro. Da Maheta Molango (ma perché se la rideva a Castellammare?) a Raffaele Fiorella che pur non essendo un uomo di calcio ha dimostrato di saperne più di altri. Di tenerci anche più di altri. Ma quando è così poi non si viene ascoltati. Un futuro forse già deciso con un comunicato freddo, senz’anima come la Sampdoria di oggi. Un comunicato senza firma e scritto dall’Intelligenza Artificiale.
Un comunicato arrivato tardi. Senza metterci la faccia. E la faccia quando si fanno certe figuracce bisogna metterla. Avere il coraggio di metterla e non restare chiusi dentro lo spogliatoio, atterrare a Milano e rimanerci. Lontano da tutto e da tutti. Ma a questi comportamenti ci siamo sfortunatamente abituati. Dal disastroso playoff di un anno fa a tutta la stagione fatta di errori e supponenza. A tratti arroganza. Comportamenti lontani dal calcio. Soprattutto quando non sei capace. Quando non ne hai le capacità. Anche economiche come dimostrate sul mercato più e più volte…
E gli errori, come è giusto che sia, si pagano. E il conto per Matteo Manfredi e Alessandro Messina è salato, salatissimo. Tre retrocessioni. Dal femminile (non dimentichiamo per favore le figuracce di un anno fa con il tira e molla sull’iscrizione) alla Primavera con la cacciata prima di Tufano e poi di Sassarini per fare ancora una volta scelte personali. Fino al fallimento più grande. Fallimento che sportivo ed economico. Ed è su quest’ultimo che Tey sta ragionando.
L’hanno detto in tanti, l’ha scritto qualcuno. Ma la verità è questa. Joseph Tey sta decidendo il futuro di Matteo Manfredi. C’è la convinzione che l’attuale management non sia stato in grado di rispettare le aspettative. E che andare avanti con le stesse figure non risolverebbe i problemi, anzi.
Figure non legate al mondo del calcio, improvvisate nel fare delle scelte, nel prendere delle decisioni. Un management che ha allontanato figure capaci per far da sè, di testa propria, spendendo soldi, perché pochi o tanti (si parla di 100 milioni di investimenti) li hanno cacciati, buttati. Soldi che ora non si recuperano più!
Insomma è un momento delicato. Sportivo e societario. Uno di quelli che forse mai la Sampdoria ha vissuto. Nemmeno con Marco Lanna presidente. Parlare oggi di Edoardo Garrone non ha senso. Parlare di Massimo Ferrero (che ha avuto il coraggio di riproporsi) nemmeno. Quello è il passato. Il presente da DUE stagioni è un altro. Un PRESENTE SCELTO e condiviso da tutti prima di accorgersi della realtà.
La corsa a due tra la cordata Barnaba e quella arrivata sul finale di gara formata da il presidente Radrizzani e il braccio destro Manfredi è finita come nessuno poteva mai immaginare. Forse oggi è il caso di porsi delle domande. Belle domande…
Ma torniamo al presente. Chi sceglierà, se sceglierà di farlo, Tey al posto di Manfredi e socio? La corsa alla poltrona non è ancora cominciata. Ma a Milano sono cominciati gli incontri per decidere cosa sarà della Sampdoria…
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Sampdoria, Joseph Tey deciderà il futuro di Manfredi e Messina
Copio e incollo un pensiero anonimo. Anonimo perché nessuno mi ha saputo dire chi l’abbia scritto. Ne copio e incollo uno stralcio. Un pensiero che mi sento di condividere e che in parte ho ripetuto più volte anche a Primocanale. In tanti probabilmente avranno letto anche parte di queste righe che girano nelle chat di whassup. Per chi se lo fosse perso può leggerlo, condividerlo o pure catalogarlo come un semplice sfogo non firmato di un tifoso (credo io), di chissà chi. Di certo c’è un fondo di verità:
“…Si spera che almeno a sto giro la puttanata dell’amicizia con Mancini (Manfredi ha indagato anche la Sampd’oro usandola come scudo per parare i colpi) (…) Serviva spiegare e programmare il futuro, ancora una volta questa società si è nascosta dietro al nulla, perché il nulla è la cifra della loro essenza.
Con questa gente la caduta della Sampdoria sarà solo all’inizio della sua corsa. Dobbiamo svegliarci, tutti. Fatti entro 24 con il programma svelato o cessione, gratuita, della società. Chi è lucido da sempre sa che sono due anni che lucrano, questi manichini.
PS 1. Ricordiamo che la struttura societaria dal giugno 2023 (arrivo dei fenomeni) è la stessa del periodo Ferreriano. La Sampdoria è la stessa, a parte qualche eccezione. È cambiato praticamente solo Manfredi. Facciamoci due domande. Sveglia”.
Già sveglia. È ora di rialzarci!
Sampdoria, Joseph Tey deciderà il futuro di Manfredi e Messina