Chi parla sempre in modo diretto è Ivan Juric tecnico del Torino che è tornato sui fatti di Roma – Sampdoria e lo zingaro gridato a Stankovic
Il calcio italiano non ha vissuto la più quieta delle settimane, anzi. Non si è parlato molto di calcio tanto più di cose che con il pallone e con gli stadi italiani dovrebbero avere ben poco a che fare.
Il condizionale è d’obbligo perchè, per quanto ci si riempia la bocca con buoni propositi alla fine si ricade sempre nei soliti problemi, ovvero sia il razzismo. Per il quale ci si scandalizza tanto, magari oltremodo, ma non si fa nulla nel concreto tranne che mettere la sabbia sotto il più classico dei tappeti. Ha affrontato l’argomento, a petto in fuori come lo contraddistingue Ivan Juric..
Sampdoria, Ivan Juric parla del razzismo nel nostro calcio
Sampdoria, Ivan Juric: anche a me chiamano zingaro. Italia razzista? Non direi…
LEGGI ANCHE Shakira, via da Barcellona cercando la felicità
Il tecnico del Torino, con la consueta schiettezza si è soffermato sui fatti che hanno visto protagonista in negativo il nostro calcio, prima nel corso della gara tra Roma – Sampdoria e poi, in modo, forse più ampolloso durante Juventus-Inter con i presunti cori a Romelu Lukaku
Ripetiamo sempre le stesse cose… Si fa veramente poco, anche questa volta si è fatto poco come punizioni. Ogni tanto ho ricevuto qualche “zingaro”, ma non cose molto eclatanti. Riesci a gestirli bene. Se l’Italia è un paese razzista? Secondo me no, ma ci sono le situazioni non belle. Anche noi stranieri dobbiamo avere un’apertura verso il paese che ci ospita, è fondamentale fare il primo passo per accettare la cultura. In tutti questi anni mi sono sempre sentito bene, c’è sempre stata un’apertura. Non c’è vero razzismo, ma ogni tanto succedono cose brutte