La Sampdoria ha ingaggi troppo alti per la Serie C: con la retrocessione la squadra sarà da rifare quasi completamente
Dopo aver toccato il fondo si può solo risalire. Non sarà facile, ma la Sampdoria, dopo la certificazione della Serie C, deve subito iniziare a lavorare per tornare in Serie B. Bisogna vincere il campionato per evitare i playoff durissimi della categoria. Ma con quale squadra? Certamente non quella di quest’anno, la seconda in Serie B per monte ingaggi.
La rosa andrà quasi azzerata. I vari Bartosz Bereszynski, Gerard Yepes, Mbaye Niang e Alessio Cragno sono in scadenza e saluteranno il 30 giugno: troppo alti i loro stipendi per rimanere. I prestiti, come riporta Il Secolo XIX, che sarebbero stati valutati in caso di salvezza sono destinati a salutare. Si tratta di Pietro Beruatto, Giuseppe Sibilli, Fabio Abiuso, Remi Oudin, Marco Curto, Ebenezer Akinsanmiro. E anche Davide Veroli che aveva un obbligo legato alla promozione in Serie A.
Sampdoria, con la Serie C la squadra è da rifare
Sampdoria, ingaggi troppo alti per la Serie C: la squadra è da azzerare. Ecco chi può partire
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Stando al quotidiano genovese Giorgio Altare, arrivato in prestito per 18 mesi con obbligo in caso di Serie A, potrebbe anche rimanere l’anno prossimo. Mentre bisognerà capire il futuro dei calciatori per cui l’obbligo è già scattato: Simone Ghidotti, Gennaro Tutino, Nikolas Ioannou, Nikola Sekulov, Simone Romagnoli, Alessandro Bellemo. Tutti di proprietà, ma con ingaggi elevati per la Serie C. Possono essere ceduti o mandati in prestito con diritti/obblighi di riscatto.
Andrà capito come comportarsi con Romagnoli, che ha 35 anni e viene da un infortunio pesante, e Massimo Coda. L’attacante è uno dei più pagati e può restare solo tagliandosi l’ingaggio. Così come i vari Fabio Depaoli, Alex Ferrari, Matteo Ricci.
Su chi puntare allora? Sui giovani. Possono tornare dal prestito al Rimini Malagrida, Conti e Leonardi. Oltre a Montevago e Simone Giordano, blucerchiato e cresciuto a Genova.