La Procura della Figc riapre l’inchiesta sulle plusvalenze: oltre alla Juventus, coinvolta anche la Sampdoria, compresi Ferrero e Romei
L’inchiesta sulle plusvalenze sembra destinata a far tremare il mondo del calcio. La Procura della Figc, dopo aver assolto a maggio tutti gli imputati, ha riaperto il processo in seguito alle carte inviate dalla Procura di Torino sulla cosiddetta inchiesta “Prisma”.
La Repubblica approfondisce una questione che, oltre alla Juventus, riguarda anche Sampdoria, Genoa, Empoli, Parma, Pisa, Novara, Pro Vercelli, Pescara e 52 loro dirigenti. Inclusi Antonio Romei e Massimo Ferrero, ai tempi ancora presidente del club blucerchiato. Oltre a Paratici, Arrivabene, Nedved, Cherubini e all’ormai ex numero uno bianconero Andrea Agnelli.
Sampdoria, le plusvalenze incriminate con la Juventus
Sampdoria, inchiesta plusvalenze: ancora coinvolti Ferrero e Romei
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La convinzione di Giuseppe Chiniè, Procuratore della Figc, è di poter sostenere l’accusa che la Juventus abbia prodotto plusvalenze “artificiali”. Un termine, questo, che sarebbe presente nel “Libo nero” di Fabio Paratici. Ci sarebbero, come riporta Repubblica, dei foglietti in cui sono stati scritti i nomi di giocatori, società, cifre e delle “X” al posto di calciatori da prendere.
Una dimostrazione – si legge – di come:
Lo scambio di calciatori sia preordinato solo esclusivamente con il fine di ottenere vantaggi economico/contabili, senza alcun rilievo di natura tecnico considerando che i calciatori da scambiare sono indicati da una X.
Nei file, poi, ci sarebbero anche delle operazioni nuove rispetto alla scorsa indagine. Operazioni che, di conseguenza, farebbero aprire un altro capitolo di una vicenda già molto complicata che vede coinvolta la Juventus. Ma anche la Sampdoria, per le trattative relative a Emil Audero, Daouda Peeters, Erasmo Mulè, Giacomo Vrioni, Nicolò Francofonte, Erik Gerbi, Matteo Stroppa e Michael Brentan.