L’inchiesta de Le Iene sul settore giovanile è passata anche dalla Sampdoria per il tesseramento di Emanuele Profeti: coinvolto Luca Silvani
L’inchiesta de Le Iene “Per giocare da professionisti basta pagare”, che ha interessato Salvatore Bagni è arrivata anche in casa Sampdoria lo scorso 3 febbraio. Coinvolgendo il responsabile del Settore Giovanile Luca Silvani in merito al tesseramento del classe 2005 Emanuele Profeti, tesserato per il Ronciglione United, squadra di Promozione laziale.
Nel servizio il giornalista Luca Sgarbi si è finto il fratello del calciatore e ha agganciato una coppia di procuratori: Giulio Biasin e Piero Borella. Sgarbi si è detto disposto a pagare pur di far fare carriera al “fratello”. Una disponibilità definita una “forzatura che può aiutare a lanciare il ragazzo in una prima fase” da Biasin.
Sampdoria, l’indagine de Le Iene: Profeti è tornato a casa
Sampdoria, inchiesta de Le Iene sul settore giovanile: coinvolto anche Luca Silvani. Ecco cos’è successo
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Qui entra in gioco la Sampdoria. O, per meglio dire, Luca Silvani. I due hanno proposto la squadra blucerhciata, dietro un pagamento di 10.000 euro per il marketing sotto forma di sponsorizzazione (con il reparto marketing della Sampdoria totalmente estraneo e innocente nella vicenda) più altri 60.000.
A Bogliasco Silvani ha poi incontrato, in un ristorante, Sgarbi e il calciatore, che non aveva visto prima, per poi, procedere con il tesseramento e le foto con la maglia della Sampdoria. Con la società che, come evidenzia il comunicato ufficiale (Le Iene, la Sampdoria prende le distanze da Luca Silvani. Il comunicato ufficiale), è estranea ai fatti e ha fatto partire l’indagine interna.
Profeti, alla fine, è tornato a casa e alla sponsorizzazione non è stato dato seguito.