Sampdoria, Ignacio Pussetto torna al goal dopo oltre un anno e ritorna sull’incubo vissuto a Genova per l’infortunio
Un goal che sa di liberazione. Ignacio Pussetto, oggi calciatore dell’Huracàn, ha segnato l’ultimo goal dei suoi nella partita terminata 5-3 per la sua squadra contro il Racing, valevole per gli ottavi di Copa Argentina. L’esterno ex Sampdoria è tornato a segnare dopo un anno e 4 mesi, da un Cagliari-Hellas Verona del 30 aprile 2022.
Ma soprattutto, è tornato a farlo dopo il pesante e lungo infortunio che ne ha condizionato l’avventura in blucerchiato, vissuta come un vero e proprio incubo. Intervistato da TyC Sports, Pussetto ha raccontato di aver vissuto male l’anno alla Sampdoria, dove non riusciva più a sopportare il dolore e temeva di non poter tornare a giocare più. Anzi, qualche volta ha pure pensato di smettere:
Tornare al goal? È qualcosa di molto emozionante. Sono stati 10 mesi in cui lottavo per avere una maglia, senza sapere se avrei giocato ancora. Mi è capitato mille volte di mollare, di non continuare più. Per fortuna ho una famiglia che mi ha sempre accompagnato e questo è fondamentale. Ho detto a mia moglie che non volevo continuare a giocare e a soffrire. Non sopportavo più il dolore. Grazie a Dio, oggi gioco di nuovo. Grazie ai medici e a tutti quelli che erano lì aiutami.
Sampdoria, Pussetto: “Ho detto a mio moglie che non volevo più giocare e soffrire”
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In effetti l’esperienza di Pussetto alla Sampdoria è stata tragica. In un anno già difficile per tanti motivi, culminato con la retrocessione, l’argentino classe 1995 è stato protagonista davvero per pochissimo. Una presenza in Coppa Italia, 5 in campionato, tutte senza reti. Poi, a inizio novembre, l’infortunio al ginocchio, con un’operazione annessa e una convalescenza lunghissima. La sua annata a Genova è finita lì.
Quasi, verso la fine, ci si era dimenticati della sua presenza, mentre lui stringeva i denti e provava ad esserci, a guarire. Ma, qualche volta, ha anche pensato di gettare la spugna. Ora però ringrazia i medici che lo hanno seguito, e il peggio sembra alle spalle. Rientrato al Watford dopo l’anno alla Sampdoria, ora ha ricominciato in Argentina, dall’Huracan, quel club che lo aveva lanciato e poi ceduto all’Udinese, per la sua prima esperienza italiana.
Ora è dovuto ripartire da dove tutto è iniziato, per ritrovare se stesso. E riprendere una carriera che, ha confessato lui, ha temuto di dover interrompere.