La crisi della Sampdoria ha scatenato i tifosi che dopo quella di Pirlo vorrebbero la “testa” di Pietro Accardi. Un errore…
È vero, anzi verissimo, ad ognuno il proprio mestiere, giornalisti e tifosi non sono tecnici né professionisti del terreno di gioco, ma gli occhi e le opinioni, grazie a Dio ci è ancora concesso, li abbiamo e pertanto, mantenendo una certa coerenza e linea di pensiero, ci sta pure che si possano esprimere le proprie impressioni. Anche quando si discostano dal lavoro della società.
Beh, non sarò di certo io che per un anno intero ho acclamato un diretto sportivo e per tutta l’estate ho incensato l’operato di Pietro Accardi, a muovere critiche severe nei suoi confronti. La squadra l’ha fatta lui; ha scelto uomini di categoria ma di alto livello, giocatori che hanno militato costantemente in campionati ben più impegnativi, regalandosi e regalandoci poi la perla chiamata Massimo Coda.
L’attaccante che a ogni squadra farebbe comodo. Anche in serie A. Tutto questo per dire? Che ci prendiamo ancora un po’ di tempo prima di rimproverargli una cocciutaggine quasi estrema.
Tanto per capirci… la difesa a tre ostinatamente proposta da Andrea Pirlo e ora seguita anche da Andrea Sottil, che oggettivamente fa acqua da tutte le parti, sembra essere una esigenza del ds blucerchiato che, così si dice, abbia voluto costruire una rosa propensa ad attuare proprio questo modulo.
Sampdoria, Pietro Accardi non può ancora essere giudicato
Sampdoria, i tifosi siano lucidi e non si rimangino la parola su Pietro Accardi!
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E allora diamogli il tempo che serve anche se il terreno perso sino ad ora non è poi così poco. Bisogna iniziare a vedere i frutti di queste scelte altrimenti dovremo cominciare a farci qualche domanda anche sul suo conto. Perché poi il calcio è un gioco strano, sulla scia dei risultati fa muovere facili entusiasmi ed esagerate depressioni.
Un recente esempio? Dopo aver chiesto “la testa” di Pirlo a gran voce su tutti i social, qualche (e anche più di qualche) tifoso, dopo i due risultati non proprio entusiasmanti del nuovo tecnico, si è chiesto se, alla fine, fosse proprio necessario mandare via l’ex centrocampista azzurro additandolo come il maggior responsabile degli insuccessi blucerchiati.
Stessa cosa per la folta rosa costruita dall’ex difensore palermitano. In estate, grazie a cessioni intelligenti e acquisti piuttosto roboanti, si cercava già una piazza dove issargli un monumento… Giusto il tempo di iniziare male, questo è giusto sottolinearlo, la stagione ed ecco che, da buoni genovesi, ci risparmiamo tempo e denaro per la costruzione dell’effige ad Accardi.
Cerchiamo di rimanere lucidi e obiettivi, mettere in dubbio la forza di questa squadra non ha senso, per il modulo e il gioco concediamo a Sottil ancora un po’ di tempo. Che, si sa, è sempre galantuomo e ci mostra la realtà di ogni cosa. È ancora presto per le pagelle, sperando in un secondo quadrimestre pieno di soddisfazioni… le possibilità ci sono. Questo è indubbio!