Harry Winks, centrocampista della Sampdoria, ha parlato della sua esperienza in blucerchiato. Ecco cosa ha detto…
Il centrocampista della Sampdoria Harry Winks ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla sua esperienza in blucerchiato ma anche su i due allenatori che ha avuto a Genova (Marco Giampaolo e Dejan Stankovic). Ecco le parole dell’inglese:
Molto e sono molto contento di poter essere qui in questo stage in Turchia. Mi alleno con il fisioterapista, faccio tutto quello che mi chiede, con la giusta intensità. Non è arrivato ancora il momento di spingere e nello stesso tempo non vogliamo forzare per scelta perché siamo ancora in una fase delicata del recupero. E l’ultima cosa che ci vorrebbe adesso è un nuovo intoppo.
Voglio assolutamente giocare per la Sampdoria. Gli ultimi quattro mesi sono stati molto complicati, per la squadra e anche per me. Tanta sfortuna. Sto lavorando molto per tornare, compresi i giorni di festa. E’ stato ed è frustrante non potere giocare e nemmeno potermi allenare con la squadra. Ma devo restare forte e puntare all’obiettivo. E confido che nei prossimi cinque mesi di campionato potremo fare bene. È fondamentale dimenticare il passato e concentrarsi solo sul futuro. Queste due settimane in Turchia ci stanno aiutando.
A Giampaolo posso solo chiedere scusa, mi ha accolto benissimo e non sono stato in grado di ripagare la sua fiducia. Stankovic mi è molto vicino, mi dice di osservare gli allenamenti e capire il suo gioco, le giocate che chiede, la tattica. E lo sto facendo. Non vedo l’ora di poter dare il mio contributo, a lui e alla squadra. Il mondo Sampdoria è incredibile e me ne sono accorto fin dal primo impatto Il club, i colori, i tifosi… spero di ripagarli.
L’impatto col mondo blucerchiato
Sampdoria, Harry Winks: il mondo blucerchiato è incredibile…
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Penso sia fondamentale dimenticare il passato e concentrarsi solo sul futuro. Queste due settimane in Turchia ci stanno aiutando. La sicurezza, la confidenza, l’autostima sono pedine fondamentali nel calcio. A volte basta vincere una partita per fare scattare qualcosa dentro, è a questo che dobbiamo puntare. Per poi giocarcela.
Il Tottenham mi avrebbe tenuto. Ma io sentivo di avere bisogno di una nuova sfida, di una ventata fresca, e mi piaceva provare l’esperienza di un altro campionato. Quello italiano mi piaceva molto. La Sampdoria mi è stata tantissimo dietro, per settimane ho ricevuto le telefonate di Mattia Baldini. Mi ha fatto capire, e ho capito, quanto fortemente mi volesse la Sampdoria. Sentirmi desiderato ha fatto la differenza. Poi ho iniziato a informarmi di più sulla Sampdoria, la sua storia, i suoi incredibili tifosi… vedevo in tv le partite ad agosto… e non ho avuto dubbi. Manca solo che si chiuda il cerchio di questa storia e cioè che io scenda in campo.