Pochi dubbi per il responsabile del settore giovanile della Sampdoria, Giovanni Invernizzi: Dejan Stankovic aiuta i giovani a crescere…
Fino a qualche tempo fa si pensava fortemente che un giocatore come Yepes-Laut non fosse adatto alla Serie A. Che Daniele Montevago andasse bene solo per giocare con la Primavera. Si pensava, questo almeno lo credeva chi gestiva la squadra prima dell’arrivo di Dejan Stankovic che andarsi a fare le ossa fuori, magari in Serie C, sia utile, necessario, fondamentale.
Una teoria che Giovanni Invernizzi, responsabile tecnico del settore giovanile della Sampdoria, non condivide a pieno. Non è per forza l’unica strada percorribile.
No, io non sono così d’accordo. Tra i giovani bisogna distinguere i talenti e il bravo calciatore. I talenti sono talenti e giocano già in Prima squadra quando hanno sedici, diciassette, diciotto anni e non hanno bisogno di andare a giocare in giro. A volte il percorso di crescita lo fai anche restando al fianco dei grandi. Allenarti con loro e avere la possibilità di fare prima una presenza, poi tre, poi cinque con l’alternanza magari di un anno di andare a giocare fuori per poi ritornare. Non è una regola scritta che per forza devi andare fuori a giocare…
E con Trimboli, con Yepes e con Montevago non è stato sbagliato niente. Giusto quello che la società ha scelto di fare. Non c’è nulla di sbagliato nemmeno in quello che hanno fatto i giocatori. È un percorso di crescita…
Sampdoria, Giovanni Invernizzi applaude il coraggio di Stankovic

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Quanto è importante avere un allenatore come Dejan Stankovic che punta sui giovani, a differenza anche del recente passato con Marco Giampaolo?
È fondamentale perché se non hai mai uno sbocco mai e poi mai potrai dire se avevi dei ragazzi validi in casa. Senza questa politica sei costretto a mandarli sempre a farli maturare fuori. C’è il rischio che alla prima partita che sbagliano vengano messi da parte. Un allenatore come Stankovic è il fiore all’occhiello di una società che vuole costruirsi il proprio futuro in casa…
Una risposta chiara. Una di quelle che dovrebbe far capire tante cose…
E poi c’è un messaggio che passa anche per gli altri ragazzi che crescono alle spalle di Trimboli, Yepes e Montevago. C’è uno stimolo, una speranza che un giorno non troppo lontano possa toccare a loro:
Lo è per loro, per i suoi compagni, lo è per chi deve venire a giocare da noi. I giovani da noi crescono, e giocano. È sicuramente una buona pubblicità per l’esterno. Per chi deve sceglierci…