Una intervista da brividi quella che ha rilasciato Giorgio Chiellini al BSMT, parole toccanti del ricordo dell’idolo della Sampdoria, Vialli
Giorgio Chiellini è passato dal BSMT il noto podcast condotto da Gianluca Gazzoli. All’interno di questa lunga chiacchierata si sono toccati diversi temi. Uno di questi ha accarezzato uno degli idoli del mondo Sampdoria, quale Gianluca Vialli.
Un ricordo molto forte, toccante, quello che l’ex capitano della Juventus ha fatto di quello che il campo delegazione azzurro durante i vittoriosi Europei del 2021. Una presenza importantissima per i giocatori sia durante la gara che ancora di più nei momenti di relax prima e dopo le gare.
Con Vialli c’eravamo già incrociati prima, ma mai così dentro. In quell’Europeo fu bello vedere la complementarità che c’era tra lui e Mancini: prima c’era stata in campo, poi in quell’esperienza. Roberto è una persona introversa, chiusa: parla quasi perché deve, ma Gianluca aveva una leadership innata, aveva un’abilità nel comunicare e nell’entrarti dentro che Roberto non ha a quel livello. Insieme erano perfetti. Mancini era l’allenatore, in questo caso Vialli era capo delegazione ma potevi dargli il ruolo che volevi. Aveva la capacità di entrarti nel cuore, di alzare ed abbassare la tensione facendo qualche battuta, ma sapeva anche fare il discorso motivazionale. Sono stati una coppia perfetta per tanti anni, lo porterò sempre nel mio cuore
Sampdoria, il racconto da brividi di Chiellini su Vialli
Sampdoria, Giorgio Chiellini: Luca Vialli voleva arrivare al Mondiale…
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Nel corso dell’intervista, Giorgio Chiellini ha poi svelato un retroscena estremamente toccante ma bellissimo che vede protagonista l’ex capito della Juventus e l’ex bomber della Sampdoria, entrambi avevano messo nel mirino il mondiale successivo un percorso che purtroppo per l’ex bomber azzurro si è interrotto a causa della malattia.
Racconto un aneddoto, che lì per lì mi ghiacciò ma poi ci ripensi… Ci rivedemmo dopo l’Europeo e gli dissi: ‘Voglio provare ad arrivare al Mondiale tra un anno e mezzo’, e lui mi rispose ‘Anch’io’… Lui ha saltato le feste delle celebrazioni a Roma dopo la vittoria dell’Europeo perché pur di stare vicino alla squadra aveva posticipato le cure che doveva avere a Londra, e quindi era andato lì. Se penso a quanto avrebbe voluto festeggiare con noi a Roma, in mezzo alla gente, e poi in albergo… Lui continua a vivere dentro di noi. Probabilmente dopo che ha scoperto della malattia, anche il sapere di non avere più tanto tempo per lasciare qualcosa in eredità ha contribuito a far sì che lui volesse lasciare il più possibile. Lui aveva lavorato a Sky, era stato uno dei primi volti: era una mente brillante e innovativa. Secondo me gli ultimi anni li ha dedicati, oltre alla famiglia, al cercare di lasciare qualcosa di più indelebile, e ci è riuscito
Parole che fanno capire il grande rapporto che si era creato all’interno della vittoriosa spedizione azzurra tra Luca Vialli e la truppa azzurra