Il dato su Omar Colley, nella costruzione di gioco della nuova Sampdoria di Dejan Stankovic, è davvero indicativo…
E’ il momento di gloria per Omar Colley, e non potrebbe essere altrimenti. Il difensore ha deciso, con la sua rete, la sfida salvezza contro la Cremonese, riportando il sereno in casa Sampdoria. La salvezza, per quanto ancora lontana e da dover raggiungere, non sembra decisamente più un miraggio.
Merito anche, appunto, di K2 o The Rock, come lo chiamano i tifosi della maglia più bella del mondo. Il gambiano sembra essere arrivato, a 30 anni, alla maturazione calcistica completa, e non solo certo per il goal alla Cremonese. Lui che, il calcio, ce l’ha nel sangue: suo fratello Joseph, cresciuto nelle giovanili del Chelsea, ha giocato sino allo scorso giugno nel Wisla Cracovia, mentre il cugino Ebrima quest’anno è stato ceduto in prestito dall’Atalanta ai turchi del Fatih Karagumruk. Ma aldilà del DNA o della rete allo stadio Zini, c’è un dato che fa capire l’importanza di Omar Colley nella Sampdoria…
Colley dirige l’orchestra: il gioco della Sampdoria passa da lui…
Sampdoria, il gioco passa dai piedi di Omar Colley. Il dato
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Omar Colley, classe 1992, ha giocato finora in questa stagione 10 partite in Serie A (con appunto, una rete…) e una in Coppa Italia. Dejan Stankovic ha eletto il gambiano nel gruppo dei senatori che dovranno guidare la Samp lontano dalle secche di una classifica complicata. La fiducia del nuovo tecnico per l’ex Genk non si vede solo nelle sue parole, ma anche dai dati in campo.
La Sampdoria di Stankovic infatti, produce gioco spesso e volentieri dai piedi del difensore. Nella partita contro la Cremonese, su 551 palloni giocati dai blucerchiati, 61 sono transitati da Colley, praticamente una media di uno su undici. Un dato, questo, che fa capire davvero quando il ragazzo sia centrale nel sistema di gioco dell’allenatore…