Dopo la nuova sconfitta della sua Sampdoria, contro la Salernitana, ha parlato Marco Giampaolo. Colpe e responsabilità: le parole del tecnico
Terza sconfitta di fila per la Sampdoria. Più in generale però i blucerchiati sembra essere notte fonda, data da una crisi nera che ha visto la squadra di Marco Giampaolo perdere 4 delle ultime 5 partite di campionato, con la sola vittoria nella trasferta di Venezia.
Un fuoco di paglia, perché poi sono arrivate solo batoste per Fabio Quagliarella e compagni. E il capitano è stato il primo a prendersi il malcontento e gli insulti dei tifosi sotto la Gradinata Sud, al termine della sfida con la Salernitana. I blucerchiati ora vedono i fantasmi della retrocessione, i granata, invece, danno nuovi ‘segni di vita’ dopo la buona partita dell’Olimpico a Roma.
Di questo momento difficile e delicato ha parlato, ai microfoni di DAZN, proprio Marco Giampaolo. Finito nell’occhio del ciclone e nel mirino delle critiche dopo l’ennesima prova orrenda della sua squadra.
Sampdoria, le parole di Giampaolo a DAZN
Sampdoria, Giampaolo tra colpe e responsabilità dopo la Salernitana. Le parole
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Bisogna assumersi collettivamente ogni responsabilità senza cercare alibi. Questo è quello che ho detto alla squadra. E ritengo che queste siano le verità di questo momento. Dobbiamo avere la maturità di dire che abbiamo sbagliato. Non ci sono eroi né colpevoli. La squadra è delusissima, il nostro pubblico ci ha giustamente fischiati dopo averci sostenuti per 96 minuti.
Il tecnico ha poi rincarato la dose, senza nascondersi, senza nascondere l’amarezza per un risultato e una sconfitta difficilissima da digerire.
Dobbiamo prenderci palate di cioccolato, per dirla in maniera più raffinata. Adesso più che mai bisogna essere squadra, soltanto il senso di appartenenza ci permetterà di raggiungere il nostro obiettivo.
Si aggrappa al senso di appartenenza il Maestro, si sente il primo responsabile e lo ammette. Sperando di riuscire a dare la scossa giusta, a una squadra che sembra aver perso convinzione e sicurezza.
Il colpo è duro, ci lacera e ci fa andare a casa con una delusione insopportabile. Alla squadra ho parlato prima della partita proprio del senso di appartenenza. E ora più che mai torno a bomba su questo aspetto. Ci assumiamo tutte le colpe, insieme. Ovviamente io prima di tutti perché sono l’allenatore.



