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    Editoriali

    Sampdoria, Giampaolo non ha colpe proprio come D’Aversa

    La Sampdoria di Giampaolo perde a Spezia ma non ha colpe particolari, proprio come D'Aversa. Questo il pensiero di Massimiliano Lussana
    Luca UccelloDi Luca Uccello25 Gennaio 2022Aggiornato:26 Gennaio 2022
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    sampdoria salvezza genoa derby
    GENOA, ITALY - MAY 26: Marco Giampaolo head coach of UC Sampdoria at the end of Serie A match between UC Sampdoria and Juventus at Stadio Luigi Ferraris on May 26, 2019 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)
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    La Sampdoria di Giampaolo perde a Spezia ma non ha colpe particolari, proprio come D’Aversa. Questo il pensiero di Massimiliano Lussana

    Allora era tutta colpa di D’Aversa?

    E magari a dirlo erano gli stessi che auspicavano la partenza di Gianluca Caprari – che, ricordiamolo, era qui a inizio campionato e che è anche entrato in distinta nelle prime partite – perché “fumoso”. E che, anche ieri, ha giocato una straordinaria partita, con un gol di tacco che, Skorupski a parte, è stato qualcosa di una bellezza mai vista.

    Perché, vedete, le partite si vincono con giocatori come Caprari o come l’altro mio divino Daniele Verde, che ha un talento inversamente proporzionale all’altezza e che anche oggi ha fatto la differenza.

    Invece, qui ci sono gli strateghi che hanno preso La Gumina, preso Torregrossa, preso Caputo, pensato che Quagliarella a 39 anni potesse fare un altro anno e che invece Caprari andava allontanato.

    Vedete, credo che non ci sia quasi niente di peggio, per parlare di Sampdoria dei luoghi comuni di una certa parte di tifoseria.

    E il quasi è relativo a una parte di dirigenza che asseconda i luoghi comuni, come è avvenuto con il folle esonero dell’allenatore la partita prima della sosta.

    E così D’Aversa non andava bene e “il Maestro” ha riportato il sorriso.

    Ora, che contro il Cagliari si sia visto il peggio di sempre è un fatto, ma con lo Spezia, se possibile è stato anche peggio.

    Immagino le facce dei miei amici spezzini pensando che, se fosse stato per le “intuizioni” di Pecini oggi il Maestro ce l’avrebbero loro, addirittura dopo che Thiago Motta aveva vinto a Napoli, e difficilmente lo Spezia avrebbe vinto dopo che a Napoli, anche a Genova con il Genoa e poi a Milano con il Milan e ora con la Sampdoria.

    Fortunatamente per loro Giampaolo ha detto no a Pecini, ma sì a Romei e Osti.

    Dico fortunatamente perché, a mio parere, oggi si è visto il peggio del repertorio del tecnico: Candreva trequartista, e quindi di fatto “sterilizzato” rispetto allo splendido giocatore che abbiamo amato fino a un mese fa, Gabbiadini, che pure è stato il migliore, fin troppo esterno.

    Poi, certo, se Caputo non è una punta che può giocare oggi in serie A non è colpa di Giampaolo.

    Le non colpe di Giampaolo sono le stesse di D’Aversa?

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    Sampdoria, Giampaolo non ha colpe proprio come D’Aversa

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    Così come non è colpa di Giampaolo se Ekdal in queste settimane è impresentabile e va a cercarsi un’espulsione con due falli identici, che sembrava scritta.

    E non è colpa di Giampaolo se quando si gira verso la panchina deve fare entrare Torregrossa.

    Così come non è colpa di Giampaolo se il mercato di riparazione, Rincon a parte, sufficiente anche oggi, non ha portato nessuno in grado di cambiare la squadra.

    E non è colpa di Giampaolo se i due centrali titolari sono uno in Coppa d’Africa e l’altro infortunato, ennesima dimostrazione di una stagione che gira male, quasi una legge di Murphy applicata al calcio.

    E infine non è colpa di Giampaolo se i due giocatori di maggiore tecnica di questa squadra, Verre e Damsgaard sono lungodegenti.

    Però tutto questo era ancor meno colpa di D’Aversa.

    Insomma, credo che le maggiori responsabilità siano in società dove il cuore blucerchiato e la straordinaria umanità di Marco Lanna, la conoscenza dei mondi calcistici di Daniele Faggiano e la competenza sui conti di Alberto Bosco e Gianni Panconi, non sono sufficienti a tamponare una serie di errori infiniti.

    Giampaolo o D’Aversa ora preoccupa la classifica della Sampdoria

    Sampdoria lettera Roberto D'Aversa

    La classifica, in questo momento è addirittura più drammatica di quanto dicano i numeri: Sampdoria 20 punti, Venezia 18 con una partita in meno, Cagliari 17, Genoa 13 e Salernitana 10 con una partita in meno. Ma con la possibilità se il ricorso farà rigiocare la partita con l’Udinese come sarebbe giusto – che le partite in meno siano due e che venga tolto il punto di penalizzazione.

    Ecco, in questo momento, quelle messe peggio con il morale sono il Venezia, che pure ha giocato a calcio anche al Meazza, e proprio la Sampdoria, alla quarta sconfitta consecutiva, la quinta considerando anche la Coppa Italia con la Juventus di martedì sera. E, in tutta la serie A, sperando di riassorbire altre squadre nella lotta per non retrocedere, solo Bologna e Udinese sono derelitte come queste due in questo momento.

    A questo punto, è anche interessante vedere come sono arrivati quei punti, quei venti punti di D’Aversa: perché il mister ha avuto la straordinaria capacità di andare a fare punti dove andavano fatti, tenendo la barca ferma in un momento in cui non c’era la guida societaria e gestendo alla perfezione il momento più difficile, quando a Bogliasco ci andavano Pino Profiti ed Enrico Castanini, i due dirigenti del consiglio di amministrazione che avevano più a cuore le sorti blucerchiate.

    E che le hanno a cuore anche oggi, da fuori. E anche Daniele Faggiano non sarà un figurino e col suo eskimo verde sembra un extraparlamentare anni Settanta, ma il suo ruolo di raccordo fra squadra e società che non c’era si è sentito moltissimo.

    Poi, invece, si è voluto cambiare con un’operazione che è sembrata assomigliare più a un gioco di potere o a un regolamento di conti interno, più che a un’effettiva necessità.

    Ribadisco: D’Aversa non era del tutto innocente, anzi.

    Ma l’idea di sostituirlo con Giampaolo, che oggi ha fatto vedere alcuni aspetti del suo integralismo calcistico, è qualcosa che va al di là della logica, del calcio e della razionalità calcistica.

    E infatti è una mossa che è piaciuta moltissimo alla claque, sempre la stessa.

    A me il Maestro sta pure molto simpatico umanamente, condivido il suo amore per sigari, grappe e libri che fa impazzire Stefano Ratto.

    Ma se dovessi scegliere un allenatore al mondo e indicare il meno adatto a subentrare in corsa, direi proprio Marco Giampaolo.

    Ecco, alla Sampdoria anzichè pensare a spendere qualche soldo per rafforzare una rosa che in attacco è imbarazzante hanno deciso di spendere soldi per un signore che era subentrato solo due volte in carriera: una a Cagliari (ma lì era un ritorno rispetto a un’annata iniziata da lui) e l’altra a Cremona in serie B, senza risultati epici.

    Spero vivamente di sbagliarmi, ma fossi nei protagonisti di questa storia, farei subito un passo indietro, richiamerei subito D’Aversa e proverei a giocarmi la salvezza.

    Altrimenti, Candreva trequartista.


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