La Sampdoria di Marco Giampaolo a Udine ha fatto la sua peggior partita della stagione. Ora che succede? Ora si fa veramente dura…
Sampdoria imbarazzante, non c’è altro aggettivo possibile dopo lo scempio a cui abbiamo assistito anche a Udine
E inizia ad essere grave, perché è ripetuto. A Bergamo poteva essere l’avversario, oppure un caso.
Ma due volte di fila, a pochissimi giorni di distanza, è segno di una malattia calcistica gravissima.
Quando sei sotto di un goal dopo tre minuti e di due dopo dodici minuti, vuol dire che hai un problema enorme. Di concentrazione, di spirito, di motivazione.
Avevo scritto che la partita contro l’Atalanta aveva fatto vedere la Sampdoria più brutta.
Ma, in verità, come ha molto correttamente riconosciuto Marco Giampaolo – fossi in un lui oggi mi dimetterei subito dopo due prestazioni così, peggio del dittico Cagliari-Torino – a Udine è stato anche peggio.
Cosa è mancato alla Sampdoria?
La squadra non ha avuto testa, non ha avuto cuore, fisico e nemmeno tecnica. Non ha avuto nulla.
E oggi è, oggettivamente, la squadra meno in forma della serie A e una di quelle che rischia di più la retrocessione, anche se è vero che se il campionato finisse oggi sarebbe salva.
E anche se segni l’1-2 un minuto dopo il raddoppio dell’Udinese, questo non toglie il problema di essere entrati in campo disattenti, scarichi, con poca “garra” agonistica e di aver preso subito gol, che è una costante di tutto l’anno.
Quando prendi spesso goal nei primissimi minuti, il problema è che parti già con un errore negli spogliatoi.
Premesso che alcuni di questi episodi capitavano già prima dell’arrivo di Marco Giampaolo, è anche vero che – dopo le bellissime vittorie con Sassuolo ed Empoli, che fra l’altro al Ferraris hanno giocato benissimo a calcio – è come se in qualche modo il mister blucerchiato apparisse scarico.
E forse questo è dovuto anche al suo carattere, ad essere una persona perbene e alla sua infinita sensibilità: mi ha molto colpito, la scorsa settimana, vedere la conferenza stampa di Marco Giampaolo mi ha colpito moltissimo: profondamente segnato dalla guerra, sembrava che fosse lui in prima persona quello coinvolto. E questo gli fa profondamente onore.
Mi ha colpito ora sentirlo con la voce rotta.
Ma confermo quello che ho detto dall’inizio, chiedendogli anche pubblicamente scusa dopo le due vittorie per la qualità del gioco espresso: per subentrare è il tecnico meno adatto della serie A. Non a caso, in carriera, è subentrato solo due volte: a Cagliari, dove però aveva iniziato il campionato ed era stato esonerato e poi richiamato e a Cremona, dove non aveva entusiasmato.
Il problema quindi è che dare una squadra in corsa a Giampaolo rischia di essere un errore gravissimo.
Sampdoria, il confronto tra D’Aversa e Giampaolo
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Ed è interessante fare anche questa settimana il punto, anzi la Puntina del confronto fra i due tecnici, anche per smentire alcune leggende metropolitane secondo cui con il suo arrivo saremmo stati al cospetto di un’altra Sampdoria, qualcosa di mai visto prima in stagione.
Il tanto vituperato Roberto D’Aversa (che, ribadisco per l’ennesima volta, non era il mio allenatore preferito e avrei preso Dionisi, Andreazzoli, Zanetti o Stroppa perchè incarnano meglio la mia concezione di calcio) ha fatto venti punti – che se la Sampdoria si salverà saranno quelli decisivi – in 22 partite, con una media di 0,9 punti a partita, Giampaolo sei in sei partite con una media di un punto a partita.
Soprattutto, se è vero che D’Aversa aveva avuto più partite in casa in media, è vero che Giampaolo ha potuto contare sui nuovi acquisti dopo la campagna d’inverno più dispendiosa di sempre. E l’ultimo D’Aversa non aveva Colley e Yoshida dietro.
Le partite a confronto
Ed è anche vero che il confronto fra le partite di andata e ritorno racconta un’altra storia: D’Aversa con lo Spezia tre punti, Giampaolo alla Spezia zero punti.
D’Aversa a Reggio Emilia un punto, Giampaolo in casa col Sassuolo tre punti.
D’Aversa a Empoli ha vinto, Giampaolo al Ferraris con l’Empoli ha vinto.
Col Milan hanno perso tutti e due, D’Aversa in casa.
Con l’Atalanta hanno perso tutti e due, D’Aversa in casa.
Con l’Udinese D’Aversa aveva pareggiato con una partita entusiasmante, Giampaolo ha perso con una partita imbarazzante.
E la cosa più grave è che a Udine gli unici sufficienti a mio parere sono stati Falcone, che ha evitato un passivo molto più pesante e che nel secondo tempo avrebbe potuto registrare proporzioni epiche, e Caputo che almeno ha segnato e si è impegnato.
E potrei aggiungerci anche Sabiri che, incredibilmente, Giampaolo, dopo la straordinaria partita contro l’Empoli non ha più riproposto come titolare.
Insomma, si fa davvero brutta.