La Sampdoria è partita malissimo in campionato: dal taglio dei costi agli errori sul mercato, ecco da dove parte la crisi
L’avvio di stagione della Sampdoria è il peggiore della sua storia. Quattro sconfitte nelle prime quattro giornate di Serie Bkt sono uno score disastroso, uno score che, secondo La Gazzetta dello Sport, è solo la conseguenza di quanto accaduro in estate. Con scelte sbagliate e troppe “commistsioni tra interessi societari e logiche di campo”.
La ricostruzione parte dalla decisione di Joseph Tey di prendere in mano la gestione del club, com Matteo Manfredi rimasto presidente, ma con ruoli più istutizionali. L’investitore di Singapore ha poi inserito Nathan Walker in società e ha affiancato Jesper Fredberg ad Andrea Mancini:
Due persone per lo stesso lavoro, la scelta dei giocatori. Il primo, un dirigente vecchio stile, per il quale i giocatori vanno studiati prima sul campo. Il secondo, invece, affezionato cultore di numeri ed algoritmi.
Sampdoria, il taglio dei costi e il mercato: cosa c’è dietro la crisi
Sampdoria, Gazzetta: tagli dei costi e rosa costruita male, com’è iniziata la crisi
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Dalle scelte societarie si passa, poi, ad analizzare quelle di un mercato a basso costo. La Sampdoria, ha dovuto ridurre i costi, tagliando gli esuberi e gli ingaggi pesanti con un salary cap molto rigido:
Con l’ulteriore handicap – ma questa è un’attenuante per entrambi – nell’ultimo mercato di dover ridurre drasticamente i costi, tagliando gli elementi in esubero e con un rigido salary cap.
I risultati, però, sono sotto gli occhi di tutti. La rosa – afferma La Gazzetta – è mal costruita. C’è squilibrio tra i reparti, con una difesa e un attacco che avrebbero avuto bisogno di altro e un centrocampo foltissimo. Con tanti, troppoi giocatori.