In casa Sampdoria il presidente Massimo Ferrero, torna a parlare anche della cessione del club…
Alla Gazzetta dello Sport Massimo Ferrero torna a parlare. Lo fa nel primo giorno di scuola di una nuova stagione, lo fa facendo un primo bilancio dei sui sei anni di presidenza. “Sono state sei stagioni intense, emozionanti, felici a tratti e anche faticose, come le storie d’amore. Alla settima mi preparo con audacia, tenacia, forza e sempre più cuore. Tutti i giorni si lavora. Con la mia prima linea, composta da Carlo Osti, Riccardo Pecini e Alberto Bosco lavoriamo, ognuno nel proprio raggio di competenza, per snellire la burocrazia, garantire la ripartenza anche delle infrastrutture e per cercare, come sempre, i talenti giusti per una Sampdoria competiti- va e di qualità”
L’obiettivo, come promesso, è quello di non ripetere una stagione di sofferenza come quella passata. “L’ultima è stata una stagione dura, per tanti motivi e soprattutto per quella falsa partenza, ma ci siamo salvati bene in un contesto difficile post pandemia: avremmo po- tuto anche fare l’impresa, ovvero scalare ancora di più la classifica nelle ultime quattro giornate. Ma da un male bisogna sempre tirare fuori un bene e anche questa lezione ci servirà per il futuro”.
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Sampdoria, Ferrero: “Cessione? Ho risposto con i fatti”
“Tranquillità – per il presidente della Sampdoria che si racconta alla Gazzetta dello Sport – è il sostantivo che scelgo per la nuova stagione, l’asticella si deve alzare sempre perché genera stimoli, continuità e cazzimma, ma con rigore. Ho imparato a dire che il nostro traguardo è la prossima partita”.
Capitolo cessione. Domanda: “Molti club in vendita e tante voci sulla Samp, ma lei ha da poco varato un CdA di alto profilo con durata triennale. Un segnale importante… “Ho risposto con i fatti a tante, troppe parole”.
Altra domanda: Imputa a se stesso qualche errore di gestione? Risposta: “Sto pagando l’impulsività, la mia genuinità e anche una certa inesperienza nelle strumentalizzazioni mediatiche, un po’ macchiavelliche, che certamente in tutti i settori e non solo nel calcio sono di casa”. Poi ancora: “Ero e sono un presidente operaio: barcollo ma non mollo. Chi non fa non sbaglia, l’importante è fare e non arrendersi mai. Sono orgoglioso e onorato a prescindere di essere il presidente del club con i colori più belli del mondo e lavoro: è la mia risposta alle tante parole…”.