Quanto perde la Sampdoria di Ferrero senza calcio? Si va dai 5 milioni fino ai 30. Perdite pesanti che il Governo del calcio deve provvedere a coprire.
Facciamo i conti in tasca alla Sampdoria di Massimo Ferrero. Di quanto può essere stimata la perdita economica causa coronavirus per la società di Corte Lambruschini? Una cifra esatta non c’è, non ci può ancora essere. Si parla di stime che vanno dai possibili 5 milioni di euro a quasi 30 in caso non si tornasse più in campo, ci fosse la definitiva sospensione del campionato (la Sampdoria deve giocare in casa ancora 5 gare) con il conseguente possiible (se non certo) mancato pagamento delle ultime due rate dei diritti televisivi.
Non si può nemmeno non prendere in considerazione che le partite da qui alla fne vengano comunque disputate a porte chiuse: un dettaglio non da poco per le casse della Sampdoria che perderebbe sicuramente un ricco incasso dovendo giocare il derby di ritorno in casa. Almeno mezzo milione di euro, ma se le porte fossero aperte, con la voglia di calcio che c’è e la situazione di classifica è pensabile calcolare a un incasso molto superiore.
Come non bastasse con le porte chiuse bisognerà considerare, con qualche polemica di troppo in settimana visto il momento di emergenza Nazionale, di rimborsare gli abbonamenti. Esclusa la gara col Verona, la Sampdoria di Ranieri deve giocare davanti al proprio pubblico di casa anche con Bologna, Spal, Cagliari, Genoa e Milan.
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E veniamo agli introiti commeciarli gestiti ormai da alcune stagioni da Infront. Le porte chiuse potrebbero costare a Massimo Ferrero 1 milione di euro (sky box chiusi, attività commerciali chiuse). Peggio ancora naturalmente se non si dovesse tornare in campo con perdite maggiori anche dal punto di vista pubblicitario che già rischiano di avere un taglio fino al 30% del valore complessivo.
E qui entra in gioco la possibilità di ridurre gli stipendi di una percentuale che sarà sicuramente difficile da stabilire con l’Aic. Ma diventa fondamentale per la Sampdoria come per tutti gli altri costosi carrozzoni della serie A. Insomma c’è la possibilità di vivere una crisi di liquidità con costi gestionali alti, che non si riducono.
Fondamentale sarà l’intervento del Governo per permettere alle società di dilungare i tempi di versamenti obbligatori come quello della quota di iscrizione al prossimo campionato insieme a tutte le scadenze per gli adempimenti e versamenti fiscali e contributivi… Forza e coraggio!