Fabio Quagliarella ha avuto un grande rapporto con Marco Giampaolo, prima all’Ascoli poi alla Sampdoria, dove, invece, ha avuto problemi con altri allenatori
Fabio Quagliarella ha vissuto due epoche alla Sampdoria. La prima, brevissima, di un anno nella stagione 2006/07, la seconda più lunga e sicuramente più prolifica tra il gennaio 2016 e il 2023. A Genova ha lasciato un segno indelebile, con 106 goal totali, arrivando anche a diventare capocannoniere nel 2019, con 26 goal, davanti anche a Cristiano Ronaldo.
Tra i tanti allenatori che ha avuto, Quagliarella si è trovato benissimo con Marco Giampaolo, che lo ha allenato all’Ascoli, nella stagione 2005/06 – finita con 13 goal – e poi nel triennio 2016-2019 a Genova. I due si conoscevano a memoria:
Con lui i primi gol in A ad Ascoli, e alla Samp, tre anni e mezzo. Sapevo a memoria cosa chiedeva e lui si fidava di me: siamo stati benissimo, facevamo bel calcio, avrebbe voluto per più tempo un’ossatura, con 2-3 innesti all’anno.
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Poi una stilettata agli ultimi allenatori avuti. Nelle ultime stagioni ha avuto, invece, un rapporto non facile con alcuni tecnici. Non fa i nomi Quagliarella, ma, escludendo Claudio Ranieri, con cui ha realizzato 23 goal in 55 partite, si può ipotizzare un riferimento a Eusebio Di Francesco, Roberto D’Aversa e Dejan Stankovic, con cui ha giocato appena sei partite da titolare su 16, segnando un solo goal, nella sconfitta per 5-1 in casa del Milan, gli ultimi tre allenatori avuti alla Sampdoria:
Sono stato bene con tutti i tecnici, o quasi, gli ultimi anni non mi hanno sempre trattato benissimo.
Tra i tanti tecnici avuti, poi, non poteva mancare un riferimento ad Antonio Conte, l’unico con cui è riuscito a vincere tre scudetti alla Juventus:
Ho avuto Conte, vincente vero. Poi contano i giocatori, se sbagli un lancio 3 volte su 5 l’allenatore può poco.