Fabio Depaoli ha raccontato le difficoltà del mese post-Juve Stabia e le prime impressioni sul nuovo tecnico Massimo Donati
Fabio Depaoli è uno di veterani di questa Sampdoria. Qui dal 2019 con, nel mezzo, i prestiti ad Atalanta, Benevento e Verona, ha un contratto fino al 2028, firmato con la volontà, l’obiettivo e la voglia di tornare in Serie A con la maglia blucerchiata.
Al Secolo XIX ha raccontato le difficoltà dell’ultimo anno e di un ritiro partito senza facce nuove, con tanti giocatori reduci dai prestiti e tornati alle rispettive squadre di appartenenza. C’è attesa, ma i calciatori della Sampdoria sono concentrati a lavorare bene:
Sono andati via tanti prestiti… per il resto, aspettiamo. Noi stiamo conoscendo lo staff nuovo, stiamo capendo cosa ci sta chiedendo. Poi al mercato ci pensa chi di dovere. Noi dobbiamo solo allenarci bene, creare più gruppo possibile per la prossima stagione, visto che l’ultima è stata molto difficile, particolare. Cercare subito di partire bene, creare uno zoccolo duro che ci accompagnerà. Poi lo sappiamo, alcuni compagni partiranno nelle prossime settimane e ne arriveranno di nuovi.
Sampdoria, Depaoli: Donati è uno tosto
Sampdoria, Fabio Depaoli: la Juve Stabia ci ha distrutti, ecco come ne siamo usciti. E Donati…
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L’ultima stagione deve essere un insegnamento per la Sampdoria. Non va dimenticata, con un campionato che è stato un unicum nella storia. L’obiettivo, ora, è trasformare le negatività in positività, come accaduto nell’ultimo mese:
L’atteggiamento era giusto, la voglia di vincere che ci vuole in B era giusta, bisogna ripartire da lì. E poi ci aggiungiamo tutto quello che vuole Donati… ad agosto nessuno avrebbe detto che sarebbe finita così. Nemmeno noi. Sono annate particolari, quando parti con un obiettivo importante e nelle prime partite fai fatica, la testa ti porta a pensare che sei già in ritardo e giochi ogni partita di rincorsa. Ti ritrovi a competere per non retrocedere e diventa complicato.
Proprio dall’ultimo mese bisogna ripartire. Da quanto accaduto tra la Juve Stabia e il doppio playout contro la Salernitana, affrontato con la carica e l’energia giuste per rimanere in Serie Bkt. Anche grazie al laoro di Alberico Evani, Attilio Lombardo e Angelo Gregucci:
Evani, Lombardo e Gregucci hanno portato entusiasmo, leggerezza. Era quello che ci serviva. Li ringrazio ancora oggi. Ci hanno aiutato veramente in un mese difficilissimo, passato ad allenarci senza sapere nemmeno se dovevamo giocare o no. Dopo quello che è successo a Castellammare, rimani male, inebetito, distrutto. Da quando ci hanno detto che avremmo rigiocato, l’atteggiamento è radicalmente cambiato. Dovevamo essere più forti della Salernitana per atteggiamento. E siamo stati bravi.
Ora c’è Massimo Donati. Le prime impressioni sono ottime da parte del gruppo, che ha trovato un allenatore con carisma, che ha le idee molto chiare su cosa chiedere alla squadra. Sa quello che vuole e come trasmetterlo ai calciatori, già dai primi allenamenti:
E’ uno tosto, centrato su quello che chiede. Vuole intensità al massimo e penso ci serva molto, essere sempre sul pezzo, dare qualcosa in più quando siamo stanchissimi.