Fabio Borini ha scelto la Sampdoria in un momento difficile: non si è mai pentito, però, e ora insegue i playoff insieme ai compagni
Fabio Borini è il leader della squadra e ha chiuso il campionato regolare con tre goal al Catanzaro. L’attaccante della Sampdoria ha raccontato, a Radio TV Serie A, di aver scelto Genova in un momento non semplice, ma non si è mai pentito. Il feeling è nato subito e ora ha, insieme ai suoi compagni, un sogno da portare avanti:
Siamo sulla cresta dell’onda e va cavalcata. Il sogno dall’inizio dell’anno sempre è lo stesso: tornare in serie A con la Sampdoria. Il momento non era ideale per venire a Genova, ma le sfide vanno prese per come sono e per gli stimoli che danno.
Di stimoli ne darà molti la sfida al Renzo Barbera contro il Palermo il 17 maggio, quando ci si giocherà l’accesso alla semifinale dei playoff. Proprio contro quel Palermo da cui, nel girone d’andata, è partita la risalita in campionato dei blucerchiati. Il goal? Di Borini, naturalmente:
La sfida in casa dell’andata con i siciliani ha rappresentato la svolta del nostro campionato. Eravamo in un momento negativo e ci ha fatto capire che potevamo competere con le migliori.
Sampdoria, Fabio Borini: siamo rimasti sempre uniti
Sampdoria, Fabio Borini: non sono venuto qui nel momento migliore
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La stagione della Sampdoria è stata tribolata, tra i problemi societari e gli infortuni, che hanno colpito anche lo stesso Fabio Borini, fuori tra dicembre e inizio marzo per l’operazione al tendine dell’adduttore della coscia sinistra. La squadra, però, è rimasta sempre unita:
Mi sono goduto la tripletta in modo contenuto, ora arrivano le partite importanti. È stata una stagione tribolata fin dall’inizio, con i problemi societari iniziali, tanti infortuni, pochi risultati, ma siamo rimasti uniti. Abbiamo puntato ad entrare ai playoff e lo abbiamo fatto.
In stagione Borini ha dato una grande mano ad Andrea Pirlo anche per la sua duttilità. Attaccante, trequartista o esterno d’attacco:
Ho fatto tutti i ruoli da attaccante, è la mia posizione naturale, ma al Milan ho fatto qualsiasi cosa, anche il terzino destro e sinistro. Queste esperienze mi aiutano ad adattarmi ai cambiamenti tattici degli avversari direttamente in campo e aiutare la squadra.