Fabio Borini è arrivato alla Sampdoria per volere di Andrea Pirlo e ha parlato del rapporto con il tecnico e con i giocatori
Fabio Borini è arrivato in estate su precisa richiesta di Andrea Pirlo, che lo ha scelto come primo rinforzo. Aveva bisogno, dopo averlo avuto al Fatih Karagumruk, della sua leadership e dei suoi goal. Ottenendo in cambio una stagione positiva, chiusa con nove centri, al netto dei tre mesi di infortunio.
A Radio Tv Serie A Borini ha parlato proprio del rapporto che ha Pirlo con i calciatori. Un rapporto diretto, schietto, che non ha bisogno di molte parole. Un rapporto di equilibrio, quello che il tecnico cerca di trasmettere soprattutto ai più giovani:
Pirlo è schietto, sa cosa chiedere ai giocatori, senza raccontare storie. Parla poco, comunica anche con messaggi indiretti tramite i comportamenti. Ha un grande equilibrio emotivo durante le partite e ci infonde coraggio e stabilità. Cerca di trasmetterlo a tutti, soprattutto ai più giovani.
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Borini è uno dei fedelissimi di Pirlo. I due sono stati anche compagni di Nazionale, avendo condiviso l’Europeo del 2012, e hanno una comunicazione diretta. Il tecnico della Sampdoria, poi, ha un lato umano molto marcato, che il numero 16 ha evidenziato nell’intervista:
Abbiamo un rapporto diretto, favorito dal fatto che siamo stati anche compagni di squadra. Avere in panchina una leggenda del calcio italiano può intimorire, ma è molto terra terra, una persona semplice, pane e vino. Anche se è una leggenda del calcio, è umano.
Borini è uno dei leader non solo in campo, ma anche carismatici. Ha l’esperienza giusta da passare ai compagni più giovani e ha preso questo ruolo in modo serio. Calandosi subito nella realtà blucerchiata:
Quando si sono già vissute certe situazioni, si riescono a spiegare meglio ai compagni più giovani per cercare di accelerare la loro crescita, anche attraverso i miei errori passati. Non sempre i “vecchi” dicono le cose nel modo giusto, senza una certa dose di nonnismo, personalmente non lo faccio. Mi pongo in modo tranquillo.