A Palermo si sono visti lampi del miglior Estanis Pedrola, lo spagnolo prova (davvero) a tornare per ritrovare se stesso e riconquistarsi la Sampdoria
Estanis Pedrola sta tornando. Sta tornando quel giocatore che la Sampdoria ha apprezzato per troppe poche partite tra agosto e ottobre 2023, prima che la spirale dei problemi fisici, delle lesioni al bicipite femorale e le conseguenti ricadute lo inghiottisse non permettendogli di fare le giocate che ha nelle gambe. E delle quali si è visto un assaggio al “Renzo Barbera” di Palermo.
In una partita in cui Angelo Gregucci lo ha inserito al posto di Simone Pafundi, qualità per qualità in attacco, nel tentativo di riacciuffare la gara. Inizialmente Pedrola ci ha impiegato qualche minuto a ingranare, poi però con una doppia finta ha fatto fuori Mattia Bani e Pietro Ceccaroni, per poi concludere alto. Poi ha sfornato qualche guizzo dopo, ma anche lotta e grinta nei contrasti. Sprazzi, lampi del miglior Pedrola. Che, detto sottovoce, forse sta tornando.
Come in verità sembrava poter fare a inizio stagione. Poi, dopo tre partite, di nuovo un infortunio col Cesena, per il quale ha saltato sei gare. A distanza di un mese e mezzo Salvatore Foti ha potuto convocarlo per la prima volta, mandandolo in campo a Empoli. Quattro minuti e poi lo spagnolo è uscito da solo dal campo, quasi senza che qualcuno se ne accorgesse. Quell’episodio simbolicamente poteva sembrare l’esempio di un giocatore irrecuperabile.
Tanto che subito dopo è cominciato a smuoversi qualcosa sul calciomercato, con un addio alla Sampdoria che per Pedrola si è fatto quasi scontato. Soprattutto per un giocatore con più di 40 partite saltate per infortunio, escluse dunque quelle in cui è rimasto solo in panchina per scelta tecnica. Con il goal che gli manca ormai da due anni e tre mesi.
Sampdoria, a Palermo si è rivisto Pedrola: Foti e Gregucci hanno bisogno di lui, ora serve confermarsi

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Invece Pedrola, da Empoli in poi, ha fatto un percorso ad hoc di rinforzo della muscolatura, che gli ha permesso di ricomparire tra i convocati per la sfida alla Juve Stabia dopo due partite saltate (Mantova e Venezia). Poi il ritorno in campo contro lo Spezia, 12 minuti nel finale per sperare di riacciuffare gli avversari che poi hanno vinto 1-0. Si è arrivati alla partita contro la Carrarese a Marassi, quando sembrava potesse entrare e ci sperava. Perché quando ha capito che non sarebbe toccato a lui, a causa di qualche cambio forzato per guai fisici dei compagni, ha sbuffato e se l’è presa con la bandierina con un gesto di stizza.
Buon segnale e rientro rimandato all’incontro di Palermo. Dove è sceso in campo per 22 minuti ed erano tre mesi che non giocava così tanto. Ma soprattutto si è rivisto qualche lampo del miglior Pedrola. Quello di cui Foti e Gregucci avrebbero bisogno. Quello che sta tornando anche per provare a restare a Genova. Per tentare di riconquistarsi la piazza blucerchiata che ha un po’ perso le speranze di rivederlo al meglio come oltre due anni fa.
La prestazione del “Barbera” può essere l’ennesima illusione da parte del talento scuola Barcellona oppure potrebbe essere l’inizio del ritorno. Tra Padova e Reggiana se ne potrà vedere la conferma, prima del calciomercato di gennaio. E di un ipotesi di addio che Pedrola potrebbe allontanare, se davvero dimostrerà di essere tornato.



