La partenza con il botto aveva ingannato su Ernesto Torregrossa: l’attaccante della Sampdoria è ancora infortunato e i dubbi sul costo eccessivo crescono
La partenza con il botto aveva fatto ben sperare. Un goal dopo 19 minuti con la numero 9 della Sampdoria non è da tutti, poi Ernesto Torregrossa si è fermato. Certo l’infortunio è una componente da tenere in considerazione, ma dopo due mesi è lecito chiedersi se non siano stati spesi troppi soldi.
La Sampdoria per strappare Torregrossa al Brescia si è impegnata con un obbligo di riscatto di sette milioni – già scattato – in un reparto che contava già Keita Balde, Quagliarella, La Gumina (fuori dal progetto) e i due trequartisti Verre e Ramirez, spesso usati in supporto a una punta. Ora è stato inoltre recuperato Manolo Gabbiadini, che con il Cagliari ci ha messo poco a far capire quanto sia mancato in queste prime 26 partite.
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Sampdoria, Ernesto Torregrossa ancora fuori: era una spesa necessaria?
Torregrossa, che prima dell’infortunio ha disputato appena 156 minuti in cinque partite, rischia di trovarsi escluso sempre più spesso dall’undici iniziale. L’ex attaccante del Brescia ha giocato dall’inizio solo con il Benevento, senza brillare. Ora, in attesa del suo recupero, è tornato Gabbiadini e c’è la forte concorrenza di Quagliarella e Keita Balde.
La domanda quindi lecita sui soldi spesi può essere fatta. Sette milioni per un club come la Sampdoria pesano e la sensazione è che la spesa sia stata troppo elevata. Mancano dodici partite e per giustificare un investimento così serviranno, una volta tornato dall’infortunio, i goal. Perché sono quelli a parlare.